mercoledì 30 settembre 2015

Il sarcasmo di Calderoli: "lacerare la carne"


"Io comunque le esprimo, presidente [Grasso], tutta la mia solidarietà, perché mai, in venti e rotti anni che sono in Parlamento, avevo sentito da Palazzo Chigi la data e l'orario della convocazione della capigruppo. Palazzo Chigi che ci detta la data entro cui andare in aula e approvare la Costituzione. Tra un po' mi aspetto che al momento del voto sulle riforme spunti il dito di Renzi da sotto il mio banco che vota al posto mio, [...] La ringrazio per le posizioni assunte, ma da quest'oggi vige il quest'aula il regolamento del Marchese del Grillo: 'Io sono io e voi non siete un c...". Sono le parole pronunciate ieri da Roberto Calderoli, dopo la decisione del presidente del Senato Pietro Grasso di dichiarare irricevibili i 70 milioni di emendamenti alla riforma della Costituzione. La parola "sarcasmo" deriva dal greco sarkasmós che deriva, a sua volta, da sarkázein e significa "lacerare la carne". Chi è sarcastico lacera. O almeno ci prova.
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sabato 12 settembre 2015

Al centro sempre la persona, non il dio denaro. La prosopopea di Papa Francesco



Oggi papa Francesco ha incontrato nella sala Nervi in Vaticano i dipendenti e i soci della Banca di Credito Cooperativo di Roma. Ero presente per motivi di lavoro.
Ecco le frasi-slogan di Francesco.
Iniziamo dalla prosopopea del denaro che diventa essere animato, addirittura un dio:
“Al centro sempre la persona, non il dio denaro”. 
Poi un ‪‎chiasmo:
“Non deve comandare il capitale sull’uomo, ma l’uomo sul capitale.
”Tre ossimori, apparenti contraddizioni:
“Far crescere l’economia dell’onestà.”
“Partecipare alla globalizzazione della solidarietà.”
“Una banca cooperativa deve cercare di umanizzare l’economia.”
Doppio salto mortale. I tre ossimori nascondono una presupposizione. L'oratore dà per scontato che il suo punto di vista sia condiviso da tutti. In questo caso il papa dà per scontato che le parole "economia" e "globalizzazione" siano comunemente utilizzate in un'accezione negativa.
Un ‪‎explict dedicato al mondo bancario:
“Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Non vi chiedo soldi. Vi chiedo preghiera”.

mercoledì 9 settembre 2015

Migranti = esseri umani. Il discorso di Juncker sullo "Stato dell'Unione"

Nel suo discorso sullo “Stato dell’Unione”, tenuto oggi a Strasburgo, il presidente della Commissione Europea Juncker cerca di alzare il livello della discussione. Non cade nel tranello dei soli numeri, buoni per una riunione di condominio della peggior specie, ma traduce i numeri in esseri umani.
120 mila rifugiati da ripartire in quote obbligatorie tra gli Stati sono persone: uomini, donne, bambini. Non manca un paragone con la situazione dell’Ucraina.
"Non parliamo di numeri, ma di esseri umani che vengono da Siria e Libia e quello che stanno passando potrebbe accadere a chi oggi vive in Ucraina: non si può fare distinzione di credo, etnia o di altro tipo"
Juncker ha sottolineato che i numeri del fenomeno migratorio sono "spaventosi, ma questo non è il tempo di avere paura, è il tempo di un'azione concertata e della solidarietà da parte dell’Unione Europea, dei suoi Stati Membri e delle sue istituzioni". Il presidente della Commissione Ue ha aggiunto che "è il tempo in cui deve prevalere la dignità umana.
L’anafora “È il tempo…” ci è familiare, ricorda l’Ecclesiaste: “Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare…” (Ecclesiaste 3, http://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Ecclesiaste3&versioni%5B%5D=C.E.I.).
Il discorso continua sue due fronti: l’immedesimazione con i migranti e la volontà di sottolineare che il fenomeno migratorio non è solo uno svantaggio per l’Europa. Anzi.
L’immedesimazione.
“Tutti noi dobbiamo ricordare che l'Europa è un continente in cui siamo stati tutti, in un qualche momento della storia, dei rifugiati".
Il concetto viene sottolineato con una domanda retorica: “Mettiamoci noi nei loro panni: quanto pagheremmo per rifarci una vita?.
Il vantaggio per la UE.
"Invecchiamo, abbiamo bisogno di nuovi talenti, che arrivino da ogni parte del mondo".

“Talenti” non zavorre. Juncker dixit.

venerdì 4 settembre 2015

"In caso di disastro lunare", un discorso mai pronunciato


Un discorso all’insegna del “non si sa mai”. Lo ha scritto lo speechwriter William Safire nel luglio 1969 per il capo dello staff del presidente americano Nixon. Il mondo aspettava con trepidazione lo sbarco sulla Luna dell’Apollo 11. Safire scrive un discorso di riserva, nel caso gli astronauti Armstrong e Aldrin non fossero riusciti nella loro impresa. Ecco l’incipit:
“Il destino ha decretato che gli uomini che si sono recati sulla Luna per esplorarla in pace rimarranno sulla Luna per riposare in pace”. Fortunatamente il discorso non è mai stato pronunciato.
Questo contenuto è stato segnalato da Andrea Granelli, vicepresidente di PerLaRe, associazione Per La Retorica.
Qui per leggere il testo del discorso.

martedì 1 settembre 2015

Il racconto di occupazione e crescita nel video-messaggio di Renzi

Dati-sulla-crescita-Istat=video-messaggio-sui-social. È questa la grammatica della modernità. I tempi contemporanei richiedono abilità oratorie che sono spesso sottovalutate. Non certo dal premier Renzi che, sempre puntuale, risponde all’appuntamento con l’arte del dire. La diffusione dei dati Istat sul lavoro è stata oggi prontamente accompagnata da un breve discorso alla nazione.
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