mercoledì 18 novembre 2015

La fallacia della generalizzazione indebita



La prima pagina di Libero del 14 novembre riporta una ‪‎fallacia‬. Le fallacie sono sottili, perché sono apparentemente logiche e credibili ma, di fatto, false e ingannevoli. Il ragionamento di Libero è il seguente:
Quelli dell’Isis sono bastardi. VERO.
Quelli dell’Isis sono musulmani. VERO.
Tutti i musulmani sono bastardi. FALSO.
Sarebbe come dire:
I mafiosi sono bastardi. VERO.
i mafiosi sono cristiani. TENDENZIALMENTE VERO.
I cristiani sono bastarsi. FALSO.
Attenti alle fallacie perché, come scrive Franca D’agostini, sono verità avvelenate.

domenica 15 novembre 2015

Gnoli intervista Bice Mortara Garavelli, la regina della retorica

Bellissima intervista di Antonio Gnoli su La Repubblica a Bice Moratara Garavelli, autrice del “Manuale di retorica”, Nell’intervista si parla del suo maestro Benvenuto Terracini, della sua amica Maria Corti e della drammatica morte di suo figlio. E, ovviamente, di ‪#‎retorica‬. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista.
Qual è il fascino della retorica?
“Direi l’arte di persuadere”.
E il limite?
“La capacità di ingannare”.
In un politico?
“Se è sprovvisto del senso della cosa pubblica la menzogna diventerà essa stessa cattiva persuasione “.
Quanto incide la retorica in pubblicità?
“Tantissimo. Ma in modo inconsapevole. Un brano pubblicitario mette in gioco tutti i congegni della retorica, ma senza esserne profondamente cosciente “.
La retorica è una forma di potere?
“È il potere di “fare presa” sui destinatari. Ma per catturare le persone cui ci si rivolge bisogna identificarsi con loro. Le diverse maniere di raggiungere tale identificazione sono l’oggetto della retorica”.
[…]
Da discorso innocuo e ornamentale, come la consideravano gli antichi, diventa una strategia comunicativa di conquista.
“Anche nell’antichità si pensava alla lingua come potere di persuasione. La retorica nasce nel V secolo avanti Cristo. Nella Magna Grecia e in Sicilia “.
Dove il pensiero divagava.
“Mica tanto. Fin da subito le tecniche retoriche si manifestano sia come l’arte di difendersi e di attaccare nelle controversie giuridiche e nei dibattiti politici; sia nell’uso della parola come suggestione, trascinatrice degli animi, incantamento della ragione “.
Agilità e versatilità della parola.
“Già Omero immaginò che il sapiente sapeva conversare con gli uomini in molti modi. La retorica occidentale fu alla base della creazione della civiltà greca. Per il suo fiorire furono determinanti lo sviluppo della polis e la democrazia”.
Non crede che la retorica ci abbia allontanati dalla verità?
“Nietzsche aveva compreso che il linguaggio è eminentemente retorico e che per questo non vive di verità ma di assenza di verità. Le mobili metafore non sono il riflesso della realtà ma la sua falsificazione o trasformazione”. Leggi l’intervista

domenica 8 novembre 2015

A Bologna è di scena la retorica della destra


Una Meloni veemente, un Berlusconi che alterna momenti di ritorno agli antichi fulgori e momenti appannati, un Salvini apostolo del pane e salame. La retorica della destra si confronta in Piazza Maggiore a Bologna. La kermesse della Lega è l’occasione per ascoltare la carrellata di discorsi di Fratelli d’Italia-Forza Italia-Lega.
FT ‪#‎retorica‬
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mercoledì 4 novembre 2015

L’effetto cartolina di Hollande


Le vie della ricerca del consenso sono infinite. Il presidente francese Hollande, nel tentativo di rilanciare la propria sgualcita immagine, si è presentato a casa di un'infermiera sessantanovenne, fingendo una simpatica improvvisata. Le foto lo ritraggono in Lorena, nel salotto della signora, seduto - insieme al suo staff - davanti a una tazzina di porcellana a una monumentale composizione floreale. Peccato che l'emittente televisiva BfmTv abbia rivelato che l'improvvisata non era tale: le tazzine erano state portate dallo staff del presidente, i fiori erano stati messi lì ad arte, una signora delle pulizie era stata mandata in precedenza per tirare a lucido l'appartamento. Il confine tra inventio e puro manierismo è sottile. Se ti fai beccare, una semplice casa diventa una location. E tutto si smonta.

lunedì 2 novembre 2015

“Non ho niente contro gli ebrei...": l'excusatio non petita di Tavecchio


“Premesso che io non sono razzista…”; “Io non ho niente contro gli omosessuali”; “Per me siamo tutti uguali…”. Queste affermazioni hanno tutte qualcosa in comune: affermano il loro contrario. Infatti, tutte vengono seguite da un’avversativa: “ma” o “però”.
“Non ho niente contro gli ebrei ma è meglio tenerli a bada…” è l’affermazione di Carlo Tavecchio, presidente di Federcalcio, in un’intervista rilasciata al quotidiano “on line” Soccer Life.
“Dum excusare credis, accusas” (mentre credi di scusarti, ti accusi) scriveva San Girolamo. Guarda il video
FT