venerdì 31 ottobre 2014

Sono un verme


Ah, il refuso! è sempre in agguato, soprattutto il venerdì sera quando vorresti veleggiare tranquilla verso il fine settimana. E c'è sempre qualcuno molto solerte, pronto a farti notare che hai sbagliato.
Eppure i refusi - e gli errori in genere - sono i compagni inseparabili di tutti coloro che scrivono, che producono qualcosa, che si espongono. 
Stefani Benni ha dedicato al tema un racconto nel suo libro "Il bar sotto il mare". Il refuso prendeva la forma del Verme Disicio e di tanti altri animaletti che segretamente vivono nelle pagine scritte, per insinuare errori in testi originariamente scritti alla perfezione.
Gli amici di Telos mi hanno chiesto di dare voce al Verme in un'intervista del loro foglio mensile PRIMOPIANOSCALAc. L'ho fatto volentieri perché io di refusi me ne ittedddo.
Leggi qui http://www.telosaes.it/pdf/primo-piano-scala-c/primopiano_scala_c_ottobre14_n10.pdf

giovedì 30 ottobre 2014

Il dico-non dico di Pina Picierno si chiama preterizione


Le figure che permettono, allo stesso tempo, di dire e non dire sono interessanti ma non prive di conseguenze. Lo sa bene la parlamentare europea del Pd Pina Picierno che ha sollevato un polverone, dopo le sue dichiarazioni di ieri mattina ad Agorà.
La Picierno ha incautamente cercato di difendere Renzi dalle dichiarazioni della Camusso, secondo le quali il Governo sarebbe sostenuto dai poteri forti.
Lo ha fatto con una preterizione, la figura del non dire che dice: “meglio non parlare di…”, “non starò a raccontare che…”. Sono premesse che introducono un racconto dettagliato, ma permettono all’oratore di ostentare delicatezza e riserbo. Doti, che almeno in quel momento, non gli appartengono.

“Io ho molto rispetto, a differenza di altri, per le piazze e per le manifestazioni. Però mi lasci dire che sono rimasta molto turbata dal leggere le parole questa mattina di Camusso che dice a qualche giornale che Renzi, il Governo Renzi, è al Governo per i poteri forti. E, allora, io potrei ricordare diciamo che la Camusso… Io potrei dire, ma non lo farò, che la Camusso è eletta con tessere – diciamo – false e che quella piazza è stata riempita – diciamo – con pullman pagati”. 

mercoledì 29 ottobre 2014

La prudenza che agghiaccia: l'iperbole di Leopardi

Giacomo Leopardi si sentiva soffocare a Recanati e progettava la fuga da quel mondo asfittico.
Questo è il passo di una lettera al padre Monaldo, che Giacomo non consegnò mai.
Bellissima l'iperbole che il poeta usa per dire che di Recanati non ne poteva più. L'iperbole è la figura dell'esagerazione: amplia la realtà o la riduce ai minimi termini. E' importante sottolineare che l'iperbole non vuole ingannare la realtà ma, deformandola, intende enfatizzarla, metterla in evidenza. Nel film "Il Giovane favoloso" di Mario Martone, Elio Germano - che interpreta Leopardi - recita questo passo con particolare maestria.
Insomma, l'iperbole fa capire senza ombra di dubbio che il povero Giacomo di Recanati aveva le tasche piene. Strapiene. #retorica



sabato 25 ottobre 2014

Angela Merkel e il tè di Hillary Clinton

Cosa pensa una leader politica come Angela Merkel di un'altra leader politica come la Clinton? Sicuramente ne apprezza la tenacia. In un discorso del 2005 a Baden Baden, Angela loda il "fiato lungo" di Hillary.

"Hillary Clinton ha proprio questa capacità di resistere [...]. Sa attendere, non molla, ha il fiato lungo, non si lascia sopraffare, quando si tratta di accendere le speranze o accendere la fantasia. Anche le sconfitte non l'hanno distolta dal suo cammino." Poi, sempre a Baden Baden, la Merkel cita Hillary e la bustina del tè. 
#retorica

domenica 12 ottobre 2014

Le parole tribali del paninaro Doc

"Cuccare", "Cuccador", "essere fuori di melone": ve li ricordate i Paninari? Quelli che frequentavano le "isole Lampados" con la cinta El Charro e i primi scomodissimi  jeans con i bottoncini?
La neolingua anni '80 era potente perché escludeva chi non la parlava.
Oltre a vestirti come gli altri, dovevi parlare come gli altri.
Niente di strano, però. Ogni gruppo ha le sue regole e la sua lingua.
Qui un video in cui Renzo Arbore e il lookologo Roberto D'Agostino intervistano il paninaro Doc.


sabato 11 ottobre 2014

Malala: è nobel. Il discorso all'Onu

In occasione del Nobel a Malala, ripropongo il post dello scorso anno sul suo discorso all'Onu.

Qui


venerdì 10 ottobre 2014

Puntata di Rai Storia su De Gasperi con il mio commento

Ecco la puntata di Rai Storia su Alcide De Gasperi con il commento di Giuseppe Sangiorgi, Segretario Generale dell’Istituto Luigi Sturzo, e il mio. Introduce e chiude Paolo Mieli. Il programma è stato curato da Giuditta Di Chiara.
"Sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me" (Discorso alla Conferenza di Pace di Parigi, 10 agosto 1946): con queste parole potenti De Gasperi rompe il ghiaccio in un contesto nel quale è considerato un nemico.
Cliccate qui
Su retoricatiamo,it trovate il testo completo del discorso. Basta selezionare la lettera D di De Gasperi. Cliccate qui.

giovedì 9 ottobre 2014

La contraccezione in Vaticano si chiama amore


Con queste parole i coniugi Arturo ed Hermelinda parlano di contraccezione, nel corso del Sinodo sulla famiglia in Vaticano.
Allargano il senso della parola “fecondo”. Vanno oltre il senso letterale, quello della riproduzione. Ripristinano il significato figurato, quindi retorico. Essere fecondi non significa solo fare figli ma anche “favorire uno svolgimento di conseguenze per lo più vantaggiose” (Devo-Oli). E l'amore ha conseguenze decisamente vantaggiose.

Al Sinodo in Vaticano si fa manutenzione delle parole.

martedì 7 ottobre 2014

Ora, su Rai Storia, commento il discorso di De Gasperi alla conferenza di Pace di Parigi

http://www.tvblog.it/post/653506/italiani-su-rai-storia-paolo-mieli-racconta-i-grandi-ditalia