mercoledì 30 dicembre 2015

Il gufetto e la prosopopea di Renzi

Le vie del populismo sono infinite. Nella conferenza stampa di fine anno, Matteo Renzi ha illustrato la “storia” del 2015, mettendo in campo un gufetto parlante nel ruolo del saccente e fastidioso antagonista. Una prosopopea, una figura retorica che consiste nel far parlare esseri inanimati o animali, proprio come avviene nelle favole. Il lupo tentatore di cappuccetto rosso, il grillo so-tutto-io di Pinocchio, fino ad arrivare ai tre porcellini che disquisiscono di tecniche architettoniche.
Al di là del giudizio politico – che non è oggetto di questo blog – con il gufetto il premier ha attivato almeno tre strategie classiche del populismo: il parlare agli occhi, rappresentando con un animale portatore di sfiga l’opposizione politica; la polarizzazione, obbligando l’uditorio a una scelta forzata (o con me o contro di me); l’individuazione di un nemico, costringendo chi non è d’accordo ad assumere il ruolo dello iettatore.

Per allontanare da sé l’etichetta di “populista”, Matteo ricorre a una battuta: “politica batte populismo quattro a zero”. Excusatio non petita?

sabato 26 dicembre 2015

I sì, i no, i ni e i mai del parlare in pubblico


Flavia Trupia Andrea Granelli firmano un articolo sul parlare in pubblico, per Corriere della Sera Innovazione. Consigli pratici per chi ritiene di non essere un grande oratore e per chi ritiene di esserlo, ma forse…

sabato 19 dicembre 2015

Le immagini-tatuaggio del cinema

Quali sono le immagini dei film che rimangono in mente per sempre, quelle metafore visive che si tatuano nella nostra memoria?
Il re Leone ancora cucciolo che viene presentato ai suoi sudditi, gli innamorati di Titanic con le braccia ad ali d’uccello, il lui e la lei di Ghost che si amano davanti a un tornio, la mano del Gladiatore che sfiora il grano, le terrificanti gemelle di Shining, la classe in piedi sui tavoli de L’attimo fuggente, il gesto dell’ombrello dei Vitelloni (“lavoratori!”)…
Ce ne sono altre? Sicuramente sì. Guarda la gallery in http://www.perlaretorica.it/le-immagini-tatuaggio-del-cinema/

venerdì 18 dicembre 2015

La versione di Boschi


Abbiamo di fronte il prossimo premier? Forse sì. Oggi Maria Elena Boschi, nel suo discorso sulla mozione di sfiducia, ha dimostrato capacità oratoria e tenuta psicologia. Una 34enne che non si è fatta intimidire dalle difficoltà della politica.
“Dov’è il favoritismo nell’aver fatto perdere a mio padre l’incarico?” è la domanda retorica del ministro.
Ma il punto emozionale del discorso arriva con l’Erlebnis, la narrazione personale che diventa storia universale. Uno stra-classico dell’oratoria:
“Lasciatemi dire però quello che ho nel cuore: io amo mio padre e non mi vergogno a dirlo. Mio padre è una persona per bene. Io sono fiera di lui e sono fiera di essere la prima nella famiglia Boschi a essersi laureata. Lui figlio di contadini che, per andare a scuola a diplomarsi, ogni giorno faceva 5 chilometri all’andata e 5 al ritorno e quaranta minuti di treno. Questa è la storia semplice, umile, ma forte della mia famiglia.”
Poi, una versione elegante dei “gufi e rosiconi” di Renzi:
“So che fare il ministro a 34 anni può attirare invidie e maldicenze. Non mi fanno paura.”
Non stentiamo a crederlo.

Tutto sulla retorica e l'oratoria, qui: http://www.perlaretorica.it/

domenica 13 dicembre 2015

Matteo Renzi alla Leopolda: l’oratoria del bicchiere strapieno


L’oratoria di Renzi non è definibile come “quella del bicchiere mezzo pieno”, ma come “quella del bicchiere strapieno”. Dopo averlo ascoltato, ci si chiede perché passiamo le giornate a lamentarci del nostro Paese e delle sue opportunità perdute. Ostentare ottimismo è una grandissima dote in politica e, più in generale, nella leadership. Renzi lo sa bene.
Continua...
http://www.perlaretorica.it/matteo-renzi-alla-leopolda-lor…/

mercoledì 2 dicembre 2015

Disarmate”. Sono le persone che non conoscono la retorica

“Disarmate, imbelli, nelle mani degli altri”. Sono le persone che non conoscono la retorica.  Valerio Magrelli, uno dei più grandi poeti italiani contemporanei, parla dell’importanza dell’arte del dire, che non è solo roba da letterati e studiosi, ma strumento quotidiano di comprensione e persuasione. Dalle parole di Magrelli scopriamo che, in Grecia, la metafora è un mezzo di trasporto per persone e merci: la nostra Ape, per intenderci. Non ci stupisce, se pensiamo che la parola deriva da μεταϕέρω che significa “trasferire”. Quindi, come dice Magrelli, la metafora non solo è viva e in ottima salute: ma ci trasporta con il suo ronzio.
Guarda il video qui.

mercoledì 18 novembre 2015

La fallacia della generalizzazione indebita



La prima pagina di Libero del 14 novembre riporta una ‪‎fallacia‬. Le fallacie sono sottili, perché sono apparentemente logiche e credibili ma, di fatto, false e ingannevoli. Il ragionamento di Libero è il seguente:
Quelli dell’Isis sono bastardi. VERO.
Quelli dell’Isis sono musulmani. VERO.
Tutti i musulmani sono bastardi. FALSO.
Sarebbe come dire:
I mafiosi sono bastardi. VERO.
i mafiosi sono cristiani. TENDENZIALMENTE VERO.
I cristiani sono bastarsi. FALSO.
Attenti alle fallacie perché, come scrive Franca D’agostini, sono verità avvelenate.

domenica 15 novembre 2015

Gnoli intervista Bice Mortara Garavelli, la regina della retorica

Bellissima intervista di Antonio Gnoli su La Repubblica a Bice Moratara Garavelli, autrice del “Manuale di retorica”, Nell’intervista si parla del suo maestro Benvenuto Terracini, della sua amica Maria Corti e della drammatica morte di suo figlio. E, ovviamente, di ‪#‎retorica‬. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista.
Qual è il fascino della retorica?
“Direi l’arte di persuadere”.
E il limite?
“La capacità di ingannare”.
In un politico?
“Se è sprovvisto del senso della cosa pubblica la menzogna diventerà essa stessa cattiva persuasione “.
Quanto incide la retorica in pubblicità?
“Tantissimo. Ma in modo inconsapevole. Un brano pubblicitario mette in gioco tutti i congegni della retorica, ma senza esserne profondamente cosciente “.
La retorica è una forma di potere?
“È il potere di “fare presa” sui destinatari. Ma per catturare le persone cui ci si rivolge bisogna identificarsi con loro. Le diverse maniere di raggiungere tale identificazione sono l’oggetto della retorica”.
[…]
Da discorso innocuo e ornamentale, come la consideravano gli antichi, diventa una strategia comunicativa di conquista.
“Anche nell’antichità si pensava alla lingua come potere di persuasione. La retorica nasce nel V secolo avanti Cristo. Nella Magna Grecia e in Sicilia “.
Dove il pensiero divagava.
“Mica tanto. Fin da subito le tecniche retoriche si manifestano sia come l’arte di difendersi e di attaccare nelle controversie giuridiche e nei dibattiti politici; sia nell’uso della parola come suggestione, trascinatrice degli animi, incantamento della ragione “.
Agilità e versatilità della parola.
“Già Omero immaginò che il sapiente sapeva conversare con gli uomini in molti modi. La retorica occidentale fu alla base della creazione della civiltà greca. Per il suo fiorire furono determinanti lo sviluppo della polis e la democrazia”.
Non crede che la retorica ci abbia allontanati dalla verità?
“Nietzsche aveva compreso che il linguaggio è eminentemente retorico e che per questo non vive di verità ma di assenza di verità. Le mobili metafore non sono il riflesso della realtà ma la sua falsificazione o trasformazione”. Leggi l’intervista

domenica 8 novembre 2015

A Bologna è di scena la retorica della destra


Una Meloni veemente, un Berlusconi che alterna momenti di ritorno agli antichi fulgori e momenti appannati, un Salvini apostolo del pane e salame. La retorica della destra si confronta in Piazza Maggiore a Bologna. La kermesse della Lega è l’occasione per ascoltare la carrellata di discorsi di Fratelli d’Italia-Forza Italia-Lega.
FT ‪#‎retorica‬
Leggi tutto 

mercoledì 4 novembre 2015

L’effetto cartolina di Hollande


Le vie della ricerca del consenso sono infinite. Il presidente francese Hollande, nel tentativo di rilanciare la propria sgualcita immagine, si è presentato a casa di un'infermiera sessantanovenne, fingendo una simpatica improvvisata. Le foto lo ritraggono in Lorena, nel salotto della signora, seduto - insieme al suo staff - davanti a una tazzina di porcellana a una monumentale composizione floreale. Peccato che l'emittente televisiva BfmTv abbia rivelato che l'improvvisata non era tale: le tazzine erano state portate dallo staff del presidente, i fiori erano stati messi lì ad arte, una signora delle pulizie era stata mandata in precedenza per tirare a lucido l'appartamento. Il confine tra inventio e puro manierismo è sottile. Se ti fai beccare, una semplice casa diventa una location. E tutto si smonta.

lunedì 2 novembre 2015

“Non ho niente contro gli ebrei...": l'excusatio non petita di Tavecchio


“Premesso che io non sono razzista…”; “Io non ho niente contro gli omosessuali”; “Per me siamo tutti uguali…”. Queste affermazioni hanno tutte qualcosa in comune: affermano il loro contrario. Infatti, tutte vengono seguite da un’avversativa: “ma” o “però”.
“Non ho niente contro gli ebrei ma è meglio tenerli a bada…” è l’affermazione di Carlo Tavecchio, presidente di Federcalcio, in un’intervista rilasciata al quotidiano “on line” Soccer Life.
“Dum excusare credis, accusas” (mentre credi di scusarti, ti accusi) scriveva San Girolamo. Guarda il video
FT

mercoledì 28 ottobre 2015

Ti piace vincere facile? Cita un autore della nazione che ti ospita

E’ una strategia che funziona sempre e tutti noi dovremmo ricordarlo: citare un personaggio del Paese ospitante è una captatio benevolentiae di sicura efficacia. Renzi a Bogotà, in Colombia, cita il pittore Fernando Botero e lo scrittore Gabriel García Márquez:
“Non è vero che le persone smettono di inseguire i sogni perché invecchiano, diventano vecchi perché smettono d’inseguire sogni”Qui altre citazioni di Márquez.
Il video di Renzi a Bogotà.

lunedì 26 ottobre 2015

Salvini, re della fallacia


Tra ammettere che un pensionato possa ammazzare e "preferire" che venga ammazzato ci sarà qualcosa in mezzo? Ci saranno altre opzioni, altre possibili opinioni? Non per Matteo Salvini. Il suo stile è sofistico perché propone esclusioni solo apparentemente logiche. Il suo linguaggio politico è costellato di estremi che si escludono forzatamente gli uni con gli altri.
Leggi tutto

venerdì 9 ottobre 2015

Come parla un marziano: il video-messaggio delle dimissioni di Marino


Il sindaco che si è guadagnato l’appellativo di “marziano” lancia un video messaggio per rassegnare le sue dimissioni. Un messaggio che, a giudicare dall’eco, sembra provenire proprio da Marte (ma non si poteva registrare con un maestria tecnica superiore?).
Sono tante, tantissime le figure che usa Marino nel suo ultimo (ultimo?) messaggio da sindaco. Intanto una metafora che viene dritta dritta dallo spazio, in puro stile marziano: la stella polare.
Leggi ancora qui.

venerdì 2 ottobre 2015

Quando “austerità” non era una parolaccia e le convergenze erano parallele


Compromesso storicolotta di classequestione moralevirilitàconvergenze parallele sono le parole della politica della prima Repubblica. Confrontate con #lavoltabuona e #grillocomerenzi ci danno immediatamente l’idea di come il mondo sia cambiato.
Meglio le parole della politica di ieri o quelle della politica di oggi? Il paragone è difficile, perché la frenesia mediatica della contemporaneità ha influenzato moltissimo il linguaggio. Ma una cosa è certa: mai sottovalutare le parole, perché raccontano la storia.Leggi l’articolo.

giovedì 1 ottobre 2015

Il taglia-incolla di Corbyn



Le vie della tirchieria sono infinite. Sembra che il leader dei Labour britannici Corbyn abbia "taglia-incollato" un discorso scritto trent'anni fa dal ghostwriter Richard Heller.
Il discorso incriminato non era mai stato pronunciato e, nel 2011, Heller lo aveva pubblicato nel suo sito.
Heller sostiene di essere stato contattato dai vertici del partito, per informarlo che Corbyn avrebbe usato qualche parola del suo discorso. Ma, nei fatti, il leader labourista non si è limitato a "qualche parola".
Non sarebbe stato meglio pagare lo stesso Heller per scrivere un discorso fresco fresco?
http://www.ilgiornale.it/…/corbyn-e-discorso-copiato-scritt…


mercoledì 30 settembre 2015

Il sarcasmo di Calderoli: "lacerare la carne"


"Io comunque le esprimo, presidente [Grasso], tutta la mia solidarietà, perché mai, in venti e rotti anni che sono in Parlamento, avevo sentito da Palazzo Chigi la data e l'orario della convocazione della capigruppo. Palazzo Chigi che ci detta la data entro cui andare in aula e approvare la Costituzione. Tra un po' mi aspetto che al momento del voto sulle riforme spunti il dito di Renzi da sotto il mio banco che vota al posto mio, [...] La ringrazio per le posizioni assunte, ma da quest'oggi vige il quest'aula il regolamento del Marchese del Grillo: 'Io sono io e voi non siete un c...". Sono le parole pronunciate ieri da Roberto Calderoli, dopo la decisione del presidente del Senato Pietro Grasso di dichiarare irricevibili i 70 milioni di emendamenti alla riforma della Costituzione. La parola "sarcasmo" deriva dal greco sarkasmós che deriva, a sua volta, da sarkázein e significa "lacerare la carne". Chi è sarcastico lacera. O almeno ci prova.
‪#‎retorica‬ ‪#‎PerLaRe‬ ‪#‎AssociazionePerLaRetorica‬

sabato 12 settembre 2015

Al centro sempre la persona, non il dio denaro. La prosopopea di Papa Francesco



Oggi papa Francesco ha incontrato nella sala Nervi in Vaticano i dipendenti e i soci della Banca di Credito Cooperativo di Roma. Ero presente per motivi di lavoro.
Ecco le frasi-slogan di Francesco.
Iniziamo dalla prosopopea del denaro che diventa essere animato, addirittura un dio:
“Al centro sempre la persona, non il dio denaro”. 
Poi un ‪‎chiasmo:
“Non deve comandare il capitale sull’uomo, ma l’uomo sul capitale.
”Tre ossimori, apparenti contraddizioni:
“Far crescere l’economia dell’onestà.”
“Partecipare alla globalizzazione della solidarietà.”
“Una banca cooperativa deve cercare di umanizzare l’economia.”
Doppio salto mortale. I tre ossimori nascondono una presupposizione. L'oratore dà per scontato che il suo punto di vista sia condiviso da tutti. In questo caso il papa dà per scontato che le parole "economia" e "globalizzazione" siano comunemente utilizzate in un'accezione negativa.
Un ‪‎explict dedicato al mondo bancario:
“Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Non vi chiedo soldi. Vi chiedo preghiera”.

mercoledì 9 settembre 2015

Migranti = esseri umani. Il discorso di Juncker sullo "Stato dell'Unione"

Nel suo discorso sullo “Stato dell’Unione”, tenuto oggi a Strasburgo, il presidente della Commissione Europea Juncker cerca di alzare il livello della discussione. Non cade nel tranello dei soli numeri, buoni per una riunione di condominio della peggior specie, ma traduce i numeri in esseri umani.
120 mila rifugiati da ripartire in quote obbligatorie tra gli Stati sono persone: uomini, donne, bambini. Non manca un paragone con la situazione dell’Ucraina.
"Non parliamo di numeri, ma di esseri umani che vengono da Siria e Libia e quello che stanno passando potrebbe accadere a chi oggi vive in Ucraina: non si può fare distinzione di credo, etnia o di altro tipo"
Juncker ha sottolineato che i numeri del fenomeno migratorio sono "spaventosi, ma questo non è il tempo di avere paura, è il tempo di un'azione concertata e della solidarietà da parte dell’Unione Europea, dei suoi Stati Membri e delle sue istituzioni". Il presidente della Commissione Ue ha aggiunto che "è il tempo in cui deve prevalere la dignità umana.
L’anafora “È il tempo…” ci è familiare, ricorda l’Ecclesiaste: “Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare…” (Ecclesiaste 3, http://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Ecclesiaste3&versioni%5B%5D=C.E.I.).
Il discorso continua sue due fronti: l’immedesimazione con i migranti e la volontà di sottolineare che il fenomeno migratorio non è solo uno svantaggio per l’Europa. Anzi.
L’immedesimazione.
“Tutti noi dobbiamo ricordare che l'Europa è un continente in cui siamo stati tutti, in un qualche momento della storia, dei rifugiati".
Il concetto viene sottolineato con una domanda retorica: “Mettiamoci noi nei loro panni: quanto pagheremmo per rifarci una vita?.
Il vantaggio per la UE.
"Invecchiamo, abbiamo bisogno di nuovi talenti, che arrivino da ogni parte del mondo".

“Talenti” non zavorre. Juncker dixit.

venerdì 4 settembre 2015

"In caso di disastro lunare", un discorso mai pronunciato


Un discorso all’insegna del “non si sa mai”. Lo ha scritto lo speechwriter William Safire nel luglio 1969 per il capo dello staff del presidente americano Nixon. Il mondo aspettava con trepidazione lo sbarco sulla Luna dell’Apollo 11. Safire scrive un discorso di riserva, nel caso gli astronauti Armstrong e Aldrin non fossero riusciti nella loro impresa. Ecco l’incipit:
“Il destino ha decretato che gli uomini che si sono recati sulla Luna per esplorarla in pace rimarranno sulla Luna per riposare in pace”. Fortunatamente il discorso non è mai stato pronunciato.
Questo contenuto è stato segnalato da Andrea Granelli, vicepresidente di PerLaRe, associazione Per La Retorica.
Qui per leggere il testo del discorso.

martedì 1 settembre 2015

Il racconto di occupazione e crescita nel video-messaggio di Renzi

Dati-sulla-crescita-Istat=video-messaggio-sui-social. È questa la grammatica della modernità. I tempi contemporanei richiedono abilità oratorie che sono spesso sottovalutate. Non certo dal premier Renzi che, sempre puntuale, risponde all’appuntamento con l’arte del dire. La diffusione dei dati Istat sul lavoro è stata oggi prontamente accompagnata da un breve discorso alla nazione.
Leggi tutto su Huffingtonpost.

lunedì 31 agosto 2015

"Merkelare" fa rima con "rimandare"

La casa editrice Langenscheidt ha chiesto ai tedeschi quali fossero i neologismi dell'anno. Il primo in classifica è stato la voce del verbo "merkelare": "merkeln", che significa "rimandare".
La Merkel stessa lo ammette. Alla domanda su cosa faccia di fronte a una decisione difficile, ha risposto: "Aver pazienza e prendere tempo".
Anche "prendere tempo" è un'arte.


Un post di qualche tempo fa: http://www.huffingtonpost.it/flavia-trupia/come-parla-donna-piu-potente-mondo_b_6139826.html


giovedì 27 agosto 2015

Il chiasmo di Mattia Fantinati al Meeting CL di Rimini

Grande attenzione mediatica per il discorso che Mattia Fantinati del Movimento 5 Stelle ha tenuto ieri al Meeting Cl di Rimini.
Un po’ impacciato nella lettura delle pagine che aveva preparato, si è presentato con il consueto stile veridittivo dei pentastellati.
“… non sono qui per prendere applausi, non sono qui per cercare consensi.
“Sono qua per dire la verità.”
Lo stile veridittivo porta a una bordata:
“Ed oggi, proprio onestamente sono qui per denunciare come Comunione e Liberazione, la più potente lobby italiana, abbia trasformato l’esperienza spirituale morale, in un paravento di interessi personali, finalizzati sempre e comunque a denaro e potere.”
Dal punto di vista retorico (il tema che ci sta a cuore!), Fantinati conquista gli applausi di una platea non esattamente favorevole, con un chiasmo, una figura che si ottiene quando parole identiche (o che rimandano allo stesso concetto) sono disposte in ordine incrociato, creando la struttura: ABBA.
“… la politica deve essere laica perché deve fare il bene comune, di tutti.
Non esiste una politica (A) cristiana (B), esiste un cristiano (B) che fa politica (A).
Sul finale, Fantinati si serve della progressione ascendente del climax, che va dai “potenti” a “Dio”:
"Negli anni avete generato un potere politico capace di influenzare sanità, scuole private cattoliche, università e appalti. Sempre dalla parte dei potenti, sempre dalla parte di chi comanda. Sempre in nome di Dio. 
Mai sottovalutare il potere del chiasmo e del climax.

mercoledì 26 agosto 2015

Come parla Elon Musk, il re degli startupper

Un nuovo contenuto nella neo-nata sezione reto-startup di perlaretorica.it: il commencement address dell’eterno startupper Elon Musk al California Institute of Technology nel 2012.
“Una tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”. Lo sostiene Musk, citando Arthur C. Clark, autore di “2001: Odissea nello spazio”. Elon Musk è stato tra i fondatori di PayPal, ha costruito la prima auto sportiva elettrica e il primo veicolo spaziale mandato in orbità da una società privata. Attualmente sta studiando Hyperloop, un sistema di trasporto ad alta velocità che potrebbe rivoluzionare il modo di viaggiare. 
Grazie a Massimo Pizzichella per averci segnalato questo contenuto.‪ #‎retorica‬ 
http://www.perlaretorica.it/elon-mus
k-come-parla-il-re-deg…/

lunedì 24 agosto 2015

La paura di sbagliare è il freno della creatività. Il discorso di Ken Robinson per Ted


Un nuovo contenuto in ‪#‎RetoDiscorsi‬. Sir Ken Robinson, in una conferenza Ted del 2006, parla di istruzione e di quanto sia importante sbagliare. Anche in azienda. 
“Non intendo dire che sbagliare significa essere creativi. Quello che sappiamo è che, se non sei preparato a sbagliare, non emergerai con niente di originale. E quando i bambini crescono, perdono questa capacità. Cominciano ad avere paura di sbagliare. E noi gestiamo così le nostre aziende. Stigmatizziamo gli errori. E oggi gestiamo sistemi scolastici nazionali dove l’errore è la cosa peggiore che tu possa fare.”
http://www.perlaretorica.it/?p=1666
Ringraziamo Susanna Baldi per averci segnalato questo contenuto.