Un Berlusconi mai visto, ieri, a Servizio pubblico. Un Cavaliere che ha saputo aggiungere alla ben nota padronanza assoluta del mezzo televisivo la capacità di essere autoironico. Dote che – fino a oggi – ci era completamente sfuggita. Imperdonabile.
All’inizio della trasmissione, ha ammesso di meritare un aggettivo che pensavamo temesse più del temibile combinato di piattole, tigna e peste bubbonica: l’aggettivo “vecchio”. Ebbene sì, Silvio Berlusconi in persona, ieri, giovedì 10 gennaio 2013, di fronte a milioni di persone, ha ammesso di essere… “vecchio”. Dichiarazione non facile per un uomo che ha fatto del tappo bruciato per colorarsi il cranio il migliore e inseparabile amico. Passi per “corruttore”, “evasore”, “utilizzatore finale”, ma vecchio…
Eppure, ieri sera, è successo. Lamentandosi di non riuscire a sentire bene lo ha ammesso:
“C’è un’acustica strana, per cui non mi, non… O sono vecchio, per cui sono diventato anche sordo…”
Santoro non si è fatto sfuggire l’occasione:
“Anche chiamandosi Silvio Berlusconi, a un certo punto…”
L’autoironia del Cavaliere non si è limitata a questa battuta, ma ha proseguito in un altro campo nel quale Silvio, da bravo imprenditore, non ha mai brillato per umorismo: la “saccoccia”, cioè i soldi che - inesorabilmente, tutti i mesi – dovranno prendere il volo dalla tasca del Cavaliere per planare nel portafogli di coccodrillo della ex moglie Veronica Lario che – in un non lontano 31 gennaio 2007 – ha pensato bene di sputtanarlo urbi et orbi dalle pagine di Repubblica.
La verve ironica di Berlusconi lo ha addirittura portato a chiamare i denari, utilizzando un lezioso baby talk: “dindi”, proprio come un grazioso nonnetto che parla con i nipotini:
Berlusconi rivolto a Santoro: “Lei è il leader della trasmissione, quindi è lei che guadagna i dindi facendo quello che sta facendo. Io sono qui gratis.”
Santoro: “E ci mancherebbe, no, che facessi guadagnare lei anche stando a La7.”
Berlusconi: “Guardi che io ho tanto bisogno di guadagnare, perché ogni giorno devo dare a una signora, che è stata mia moglie, io mi esprimo in lire, 200 milioni di lire al giorno!”
Insomma Berlusconi ha giocato il ruolo del simpaticone che si divertiva un sacco. Il cavaliere sembrava averne fatto un punto d’onore, dopo che i bookmaker nazionali e internazionali avevano scommesso che si sarebbe alzato e avrebbe lasciato la trasmissione stizzito. E invece no:
“Ma le sembra che sono arrabbiato? Mi sto divertendo.” E via sorrisi su sorrisi.
È una climax, una scala. Sempre di più. Silvio Berlusconi non solo non ha perso le staffe, ma ha improvvisato numeri da cabaret, come quando, con le movenze di un comico navigato, ha pulito la sedia sulla quale era stato seduto il suo nemico giurato di sempre: Marco Travaglio.
Ci è sembrato di scorgere un testo in sovraimpressione, nell’immaginario dispaly della fronte berlusconiana: “non ci sperate, comunisti del ca…, non vi libererete facilmente di me.” Silvio is back.
Innegabilmente non ne è certo uscito sconfitto dall'arena del suo acerrimo nemico anzi..
RispondiEliminaFrancamente mi aspettavo di più da Santoro e Travaglio che ha anche candidamente ammesso di aver aspettato 20 anni per fare l'intervista dell'altra sera.. un pò moscetta anche la Costamagna la Innocenzi invece sul pezzo. In conclusione sono d'accordo con te Flavia, Silvio is back e si vede
http://www.ilgiornale.it/news/interni/travaglio-si-vendica-quereler-berlusconi-874115.html
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/santoro_berlusconi_travaglio_servizio_pubblico_elezioni/notizie/243769.shtml
Saluti