mercoledì 6 marzo 2013

“Almeno sono onesti”. Il gangnam style del dopo voto


Nei media, negli uffici, nei bar tutti commentano le elezioni.
Il ritornello che ossessiona le nostre menti come un gangnam style è riferito ai girillini, la cui inesperienza genera qualche preoccupazione nei cittadini schifati dai soliti politicanti ma, allo stesso tempo, impensieriti dall’ondata di dilettantismo.
Il rito di rassicurazione collettiva consiste nella ripetizione infinita del ritornello “almeno sono onesti”.  
L’onestà dovrebbe essere il grado zero. È diventata il grado più alto della scala della fiducia e della delega. Strano destino di una parola. E di un Paese.




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