Il putiferio di ieri sulle cinque settimane di vacanza dei nostri parlamentari con annesso pellegrinaggio a Gerusalemme è forse pura demagogia o, forse, trito populismo, però.
Va bene riposarsi; va bene concedersi più vacanze consecutive di tutti gli italiani messi insieme; va bene mettere un attimo (un attimo!) da parte il Paese in preda agli speculatori; va bene anche fare il pellegrinaggio in Terra Santa con Maurizio Lupi che guida il drappello con l’ombrellino rosso in mano; va bene tutto. Per carità: non saranno certo quelle cinque settimane a salvare il mondo, però.
Però, ritornando al tema di questo blog, i messaggi nella comunicazione rimangono importanti. Ci sono messaggi che hanno valore di simbolo, perché sono evocativi e intersoggettivi, cioè rimandano ad altri significati e sono condivisi da molti.
Rinunciare alle super vacanze e al super pellegrinaggio per comunicare al Paese che non è abbandonato a se stesso ha un valore simbolico inestimabile, anche se monsignor Fisichella ha detto:
«Visitare i luoghi sacri del nostro Credo invita a riflettere sull’essenziale della vita, così da affrontare i problemi del Paese con intensità ed efficacia»
I nostri politici non potrebbero scoprire l’essenziale della vita dal Divino Amore?
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