Ricordiamo ancora una volta Alcide De Gasperi, morto sessant'anni fa, attraverso il suo discorso alla Conferenza di Pace di Parigi del 1946. De Gasperi rappresentava un Paese nemico e il Trattato di Pace prevedeva sanzioni molto aspre per i Paesi sconfitti come l’Italia.
L'incipit del discorso è una delle più sofisticate excusatio propter infirmitatem, l'oratore si scusa per essere in difficoltà nell'affrontare il proprio compito. La conferenza di Parigi fece conquistare all'Italia una rinnovata credibilità internazionale.
Ecco il commento di Saragat, membro della delegazione italiana:
«mi par di rivivere quel terribile pomeriggio del 10 agosto 1946 […]. Per non contaminare con la nostra presenza gli sguardi dei delegati […] ci fecero entrare nella grande sala affollata da una porticina che immetteva nell’ultima fila dei seggi in alto: non vedevamo che schiere di gente silenziosa» (Craveri, 2006).
Questo è il commento di Byrnes, segretario di stato americano:
«Il primo ministro italiano parlò con
tatto, ma con dignità e coraggio. Quando lasciò il rostro per tornare al posto
assegnatogli nell’ultima fila, scese nella navata centrale della sala
silenziosa, passando accanto a molte persone che lo conoscevano. Nessuno gli parlò.
La cosa mi fece impressione; mi sembrava inutilmente crudele […]. Così quando
passò davanti alla delegazione degli Stati Uniti, gli tesi la mano e gliela
strinsi […]. Volevo fare coraggio a quest’uomo che aveva sofferto nelle mani di
Mussolini, e ora stava soffrendo nelle mani delle Nazioni alleate» (Byrnes,
1948).
grande discorso
RispondiEliminaAncora oggi mi commuovo.
RispondiEliminaDiscorso emozionante
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