Le figure che permettono, allo stesso tempo, di dire e non
dire sono interessanti ma non prive di conseguenze. Lo sa bene la parlamentare
europea del Pd Pina Picierno che ha sollevato un polverone, dopo le sue
dichiarazioni di ieri mattina ad Agorà.
La Picierno ha incautamente cercato di difendere Renzi dalle
dichiarazioni della Camusso, secondo le quali il Governo sarebbe sostenuto dai
poteri forti.
Lo ha fatto con una preterizione, la figura del non dire che
dice: “meglio non parlare di…”, “non starò a raccontare che…”. Sono premesse
che introducono un racconto dettagliato, ma permettono all’oratore di ostentare
delicatezza e riserbo. Doti, che almeno in quel momento, non gli appartengono.
“Io ho molto rispetto, a differenza di altri, per le piazze
e per le manifestazioni. Però mi lasci dire che sono rimasta molto turbata dal
leggere le parole questa mattina di Camusso che dice a qualche giornale che
Renzi, il Governo Renzi, è al Governo per i poteri forti. E, allora, io potrei
ricordare diciamo che la Camusso… Io potrei dire, ma non lo farò, che la
Camusso è eletta con tessere – diciamo – false e che quella piazza è stata
riempita – diciamo – con pullman pagati”.
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