martedì 30 giugno 2015
Obama, elogio funebre a Charleston
In perlaretorica.it il discorso tenuto in occasione della cerimonia funebre per il reverendo Clementa Pinckney, ucciso nella strage di Charleston il 17 giugno 2015 insieme ad altri otto afroamericani.
Secondo James Fallows, giornalista e speechwriter di Carter, questo discorso rappresenta la migliore performance retorica di Obama. Verso la fine, il presidente Usa canta. Intona “Amazing Grace”.
Obama non perde l’occasione per ricordare la sua posizione sul possesso delle armi da parte dei cittadini americani.
“Per troppo tempo siamo stati ciechi di fronte alla grave mutilazione che le armi hanno inflitto alla nostra nazione”
Qui il link al discorso nel sito perlaretorica.it:
http://www.perlaretorica.it/…/elogio-funebre-del-reverendo…/
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venerdì 26 giugno 2015
Cinque regole per presentare un progetto agli investitori e convincerli
Chiari, brevi e concreti. Sì, ma come? Ecco come preparare un discorso breve ed efficace adatto a un «elevator pitch»
Leggi l’articolo di Flavia Trupia e Andrea Granelli su Corriere Innovazione del Corriere della Sera.
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lunedì 8 giugno 2015
Attenzione: qui si parla di retorica erotizzata. Un nuovo articolo su wired
Su Wired il nuovo articolo di Andrea Granelli e Flavia Trupia sull’elocutio: “L’erotismo del comunicatore e come usarlo online”.
Con l’elocutio si entra nel regno del pathos, l’arte di emozionare l’uditore (talvolta addirittura di sedurlo); ciò che i latini chiamavano animos impellere. Per sottolineare questa dimensione, Roland Barthes ha coniato l’espressione “retorica erotizzata”.
La testata lo ha classificato come “articolo che va a fuoco” per il numero elevato di condivisioni. Altro che roba vecchia, la retorica è viva e giovane.
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domenica 7 giugno 2015
Lula a Roma in Campidoglio: “da giovane non amavo la politica, ma era solo ignoranza”
Un appello contro l’antipolitica. È stato questo il
passaggio più rilevante dell’intervento di Lula di oggi a Roma, nel corso della
conferenza dal titolo “Partecipare per cambiare: impegno civile contro la
povertà e la disuguaglianza”, tenuta questa mattina in Campidoglio.
Dopo una lunga introduzione sui risultati raggiunti dai due
mandati del suo governo e da quello della sua delfina Dilma Rousseff, Lula
abbandona il foglio che stava leggendo. Finalmente Lula, presidente emerito del Brasile, inizia a parlare a braccio,
invitando i giovani presenti in sala a non disamorarsi della politica, essenza
della democrazia.
“Ogni volta che si rinnega la politica, le soluzioni che
vengono dopo sono peggiori. Nel ’78, quando da metalmeccanico facevo i primi
scioperi, dicevo di non amare la politica. La stampa mi elogiava perché ero l’operaio
che voleva fare solo gli scioperi e non pensava al potere. Era solo ignoranza
da parte mia dire che non amavo la politica, perché stavo già fondando un
partito politico.
Voi giovani, quando pensate che i politici non fanno niente,
non dovete perdere la vostra energia. Voi dovete essere i politici che vorreste
avere. Fate uscire questo politico che è in voi. Fate partiti o partecipate
alla vita di un partito.
Tutto è molto facile, quando si è al di fuori della
politica. Da fuori si dice: ‘io credo…’, ‘io penso…’. Ma quando sei al potere,
non devi pensare né credere. Devi fare.
[…] Non si può essere ribelli senza avere un obiettivo.”
sabato 6 giugno 2015
Il testo del discorso di Obama a Selma con le correzioni del Presidente
Il 5 marzo 2015 Barack Obama ha tenuto un discorso storico in occasione del cinquantesimo anniversario della marcia di Selma in Alabama, per ricordare l’aggressione contro seicento persone che manifestavano per i diritti degli afro-americani. Il Washington Post ha pubblicato il testo del discorso di Obama, scritto dallo speechwriter Cody Keenan, con le correzioni di pugno del Presidente degli Stati Uniti (qui). Ringraziamo Basilio Buffoni per la segnalazione.
mercoledì 3 giugno 2015
Quando Hillary Clinton criticò la retorica di Obama (usando una figura retorica), PerLaRe intervista Richard Nordquist
PerLaRe intervista Richard Nordquist, professore emerito di retorica e inglese alla Armstrong Atlantic State University, USA
In Italia si usa spesso l’aggettivo “retorico” per indicare un discorso ampolloso o enfatico. E’ così anche negli Stati Uniti?
Sì, è così. Analogamente al termine “oratoria”, “retorico” sottende spesso una connotazione negativa, equivalente più o meno ad ampollosità o ingannevolezza. Durante la campagna per la presidenza degli Stati Uniti del 2008, ad esempio, Hillary Clinton disse: “Alla fine ciò che conta davvero non sono i discorsi che un presidente tiene, ma se il presidente poi tiene fede a quei discorsi.” Riferendosi indirettamente a Barack Obama (le cui capacità di oratore sono generalmente considerate superiori alle sue), la Clinton fece questa osservazione in un suo discorso, osservazione espressa secondo l’antico dispositivo retorico detto chiasmo o antimetabole. In altre parole, la Clinton stava usando la retorica per mettere in discussione o indebolire la retorica di un avversario. Per leggere il resto vai qui.
Sì, è così. Analogamente al termine “oratoria”, “retorico” sottende spesso una connotazione negativa, equivalente più o meno ad ampollosità o ingannevolezza. Durante la campagna per la presidenza degli Stati Uniti del 2008, ad esempio, Hillary Clinton disse: “Alla fine ciò che conta davvero non sono i discorsi che un presidente tiene, ma se il presidente poi tiene fede a quei discorsi.” Riferendosi indirettamente a Barack Obama (le cui capacità di oratore sono generalmente considerate superiori alle sue), la Clinton fece questa osservazione in un suo discorso, osservazione espressa secondo l’antico dispositivo retorico detto chiasmo o antimetabole. In altre parole, la Clinton stava usando la retorica per mettere in discussione o indebolire la retorica di un avversario. Per leggere il resto vai qui.
lunedì 1 giugno 2015
Benvenuti nella reto-politica. Dieci strategie comunicative dei politici di oggi
Benvenuti nella reto-politica. La retorica, l'arte del dire e del ragionare, trova uno dei suoi campi di applicazione dove la ricerca continua della persuasione la rende un indispensabile ingrediente del discorso. Recentemente, a un congresso, ho incontrato un politico di lungo corso, al quale sono stata presentata come "quella appassionata di retorica". "Con me non sarà facile, io non uso mai la retorica" è stata la sua reazione. Nel suo lungo intervento, che è seguito al nostro scambio di battute, ha usato molte figure retoriche. E sono stati i passaggi con i quali ha catturato l'attenzione del pubblico. Non c'è scampo. Siamo tutti retori: consapevoli o inconsapevoli, bravi o meno bravi, onesti o disonesti. La retorica, per lungo tempo resa marginale e ridicolizzata, è il sale della parola. Non "sulla" ma "della", nel senso che ne è parte essenziale. Conoscerne le strategie aiuta a dare forza ai pensieri, da una parte; a vaccinarsi contro la manipolazione e la demagogia, dall'altra. In questo post vorrei fare il gioco di individuare dieci strategie retoriche messe in campo nel discorso politico dei nostri giorni.
Se vuoi leggere il resto, vai su l'Huffington Post.
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