Un appello contro l’antipolitica. È stato questo il
passaggio più rilevante dell’intervento di Lula di oggi a Roma, nel corso della
conferenza dal titolo “Partecipare per cambiare: impegno civile contro la
povertà e la disuguaglianza”, tenuta questa mattina in Campidoglio.
Dopo una lunga introduzione sui risultati raggiunti dai due
mandati del suo governo e da quello della sua delfina Dilma Rousseff, Lula
abbandona il foglio che stava leggendo. Finalmente Lula, presidente emerito del Brasile, inizia a parlare a braccio,
invitando i giovani presenti in sala a non disamorarsi della politica, essenza
della democrazia.
“Ogni volta che si rinnega la politica, le soluzioni che
vengono dopo sono peggiori. Nel ’78, quando da metalmeccanico facevo i primi
scioperi, dicevo di non amare la politica. La stampa mi elogiava perché ero l’operaio
che voleva fare solo gli scioperi e non pensava al potere. Era solo ignoranza
da parte mia dire che non amavo la politica, perché stavo già fondando un
partito politico.
Voi giovani, quando pensate che i politici non fanno niente,
non dovete perdere la vostra energia. Voi dovete essere i politici che vorreste
avere. Fate uscire questo politico che è in voi. Fate partiti o partecipate
alla vita di un partito.
Tutto è molto facile, quando si è al di fuori della
politica. Da fuori si dice: ‘io credo…’, ‘io penso…’. Ma quando sei al potere,
non devi pensare né credere. Devi fare.
[…] Non si può essere ribelli senza avere un obiettivo.”
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