Abbiamo di fronte il prossimo premier? Forse sì. Oggi Maria
Elena Boschi, nel suo discorso sulla mozione di sfiducia, ha dimostrato
capacità oratoria e tenuta psicologia. Una 34enne che non si è fatta intimidire
dalle difficoltà della politica.
“Dov’è il favoritismo nell’aver fatto perdere a mio padre l’incarico?”
è la domanda retorica del ministro.
Ma il punto emozionale del discorso arriva con l’Erlebnis,
la narrazione personale che diventa storia universale. Uno stra-classico dell’oratoria:
“Lasciatemi dire però quello che ho nel cuore: io amo mio
padre e non mi vergogno a dirlo. Mio padre è una persona per bene. Io sono
fiera di lui e sono fiera di essere la prima nella famiglia Boschi a essersi
laureata. Lui figlio di contadini che, per andare a scuola a diplomarsi, ogni
giorno faceva 5 chilometri all’andata e 5 al ritorno e quaranta minuti di
treno. Questa è la storia semplice, umile, ma forte della mia famiglia.”
Poi, una versione elegante dei “gufi e rosiconi” di Renzi:
“So che fare il ministro a 34 anni può attirare invidie e
maldicenze. Non mi fanno paura.”
Non stentiamo a crederlo.
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