Oggi il premier Silvio Berlusconi al Salone del ciclo e motociclo di Milano ha, di fatto, insultato gli omosessuali. Non lo ha fatto in modo esplicito, ma in modo implicito, attraverso una presupposizione linguistica.
Berlusconi ha voluto sdrammatizzare il caso Ruby con le seguenti parole:
«Sono fatto così da sempre. Qualche volta mi capita di guardare in faccia un bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay.»
La presupposizione linguistica è un non dire che dice. E dice molto, anzi moltissimo. Cosa dice, esattamente? Che l’omosessualità è una condizione non desiderabile.
Ma dice anche qualcosa di più: dà per scontato che questa sia una convinzione condivisa da molti. La presupposizione linguistica, infatti, è un’informazione o una visione dei fatti che viene data per scontata e acquisita da tutti, anche se così non è.
Nella breve frase di Berlusconi compare anche un eufemismo: la parola «faccia». Siamo sicuri che Berlusconi, quando vede una bella ragazza, guardi proprio il volto?
Berlusconi è il mago dell'eufemismo!
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