Mi hanno chiesto di approfondire l’argomento “staniamento”. Lo faccio volentieri.
Lo straniamento è una deformazione degli automatismi del linguaggio.
Può essere considerato un esempio di straniamento la parola “rottamatori” che Matteo Renzi, sindaco di Firenze, utilizza per canzonare e denigrare i nostri attempati politici. Renzi prende in prestito un termine del mondo delle auto e lo incista nel linguaggio politico.
Un bell’esempio di straniamento in letteratura proviene della poetessa russa Anna Achmatova, che accosta l’ordinaria parola «cannuccia» al nobile termine «anima»:
Come con una cannuccia mi bevi l’anima.
Lo so, amaro e inebriante è il sapore,
ma il supplizio non turberò implorandoti.
(Anna Achmatova, 1911)
Nel caso delle pubblicità di Benetton “UnHate – Non odio” (vedi post precedente) lo straniamento si produce perché il linguaggio delle immagini accosta due mondi apparentemente in contrasto, suggerendo un punto in comune che spesso giace tramortito sotto uno spessa stratificazione di opportunità, politica, relazioni internazionali, false interpretazioni religiose. Quel punto in comune è l’amore.
Nessun commento:
Posta un commento