venerdì 18 novembre 2011

Lo straniamento di Benetton


Alessandro Benetton ha deciso di ritirare la pubblicità con l'immagine del Papa che bacia Ahmed el Tayyeb, l'Imam della moschea del Cairo, che era stata diffusa per pubblicizzare l'azienda e i suoi prodotti.

Peccato. Non per Benetton, sicuramente lo aveva messo in conto e non credo sia troppo dispiaciuto: l'annuncio sta facendo il giro del mondo su media on e off line, ottenendo una visibilità di gran lunga superiore rispetto alle postazioni previste dalla cartellonistica cittadina.

Peccato per l'arte del dire. L'immagine era un bell'esempio di straniamento, una figura retorica che deautomatizza il linguaggio, accostando termini o immagini appartenenti a mondi diversi.

Peccato per l'occasione mancata di rappresentare un "segno di pace", seppure con il linguaggio sopra le righe che la pubblicità deve avere e con il fine ultimo di vendere maglioncini.

Peccato per il Vaticano. Una sola immagine può dire di più di milioni di omelie ed è utile a parlare con i giovani, interpretando il loro linguaggio che è più visuale che verbale.

E poi, non era l'amore il messaggio del Vangelo?

"Ho bisogno d'amore per Dio
Perché se no va male"

(Zucchero)

3 commenti:

  1. Cara Fulvia,
    ci racconti qualcosa in più della figura retorica dello straniamento? Qualche esempio preso da qualche testo famoso, qualche autore che e ha fatto usi particolari etc etc.

    Grazie mille cara
    Gianluigi De Stefano

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  2. Fulvia è ovviamente un refuso... sorry
    gds

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  3. Ciao, fatto. Guarda il post.
    A presto,
    Flavia

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