Ieri sera a CheTempoCheFa Enrico
Letta ha rispolverato una favola di Fedro per esprimere la sua
amarezza di capo del governo senza potere.
La favola è un componimento nel quale sono
protagonisti animali parlanti e dalla quale i destinatari dovrebbero trarre
una morale. Il racconto è Le rane chiesero un re di Gaio Giulio Fedro (20-15 AC circa 51 DC).
Protagoniste del racconto sono le rane che
nuotano in libertà nello stagno, senza avere un sovrano. Un giorno chiedono a
Zeus di avere un re e il dio le accontenta mandando loro un travicello, un semplice pezzo di legno
inanimato. Quando le rane si rendono conto che il travicello è un re senza
personalità e senza potere, chiedono a Zeus un re vero. Zeus le accontenta
mandando loro una serpe che comincia a divorarle una dopo l’altra.
Per la paura le rane perdono la voce. Le
poche che riescono a salvarsi chiedono all’Olimpo di avere un altro re. E Zeus
risponde: "Poiché un buon re vi dispiacque,
abbiatene uno malvagio".
Nella politica italiana gli animali parlanti sono tanti. Forse è il
momento della morale.
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