giovedì 14 novembre 2013

Olivetti e Jobs: parlare futuro

Adriano Olivetti e Steve Jobs sono stati due sognatori che hanno avuto la capacità di condividere le proprie visioni attraverso gli oggetti che hanno prodotto e le parole che hanno pronunciato. Hanno sfatato quel falso mito che vuole che affabulatori, narratori e retori siano cialtroni buoni a nulla.

Non è così: gli affabulatori, i narratori e i retori possono far crescere la produttività del 500% in poco più di dieci anni come ha fatto Olivetti o trasformare il silicio in life style come Jobs.

Se vuoi sapere come parlavano Olivetti e Jobs, vai su Huffingtonpost
:
http://www.huffingtonpost.it/flavia-trupia/olivetti-e-jobs-parlare-futuro_b_4271574.html


1 commento:

  1. l'huff non mi permette di postare la risposta al tuo quesito, spero almeno tu si...

    grazie flavia per esserti presa la briga di replicare alla mia reazione, forse un po' eccessiva....
    quello che intendo ribadire (rispondo anche alla tua domanda) è che da quando jobs è andato via si sono moltiplicate le associazioni tra queste due persone...jobs è stato sicuramente un grande personaggio e come tu ricordi, un ottimo comunicatore...
    modestamente, per quello che ne so (il mio lavoro mi porta a parlare con un po' di imprenditori) l'innovazione è un dovere per chi fa impresa oggi...e, anche se invisibile (perchè operano su beni intermedi), di innovazione sono piene tante piccole fabbrichette, che magari non hanno nemmeno un ufficio di R&S...
    allora distinguiamo le innovazioni sui prodotti\processi\mercati (devono farla tutti, chi non la fa è fuori mercato), le innovazioni anche nel comunicare (jobs su questo è stato al top), e, dopo mille miglia oltre, le innovazioni sociali dentro e fuori la fabbrica....per questo, ribadisco, adriano non merita di essere associato né alle tante imprese che fanno innovazioni seriamente, né alle -ahimé- poche (come la apple di jobs) che fanno innovazioni sapendole ANCHE comunicare...queste ultime, però, ricordiamoci sono visibili solo se operano su mercati globalmente di massa (vedi apple, ikea..)...ma se uno produce mobili su misura a cantù (quindi in italia) e la sua azienda è sana perché l'innovazione nel prodotto è continua e perché l'imprenditore fa il suo lavoro (à la jobs) nessuno verrà mai a saperlo...e così jobs sembra essere il dio onnipotente su cui spendere fiumi di parole...

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