Se lo stile si vede dal mattino, la nuova presidenza della Repubblica sarà caratterizzata dall'anafora. Sergio Mattarella, nel discorso pronunciato martedì 3 gennaio, ha fatto largo uso di questa figura retorica che consiste nel ripetere una parola o un gruppo di parole all'inizio di frasi successive. "Per me si va nella città dolente,/ per me si va nell'eterno dolore,/ per me si va tra la perduta gente", per intendersi.
Ci mancherà un po' lo stile risorgimentale di Giorgio Napolitano - l'uso dell'epiteto, il lessico desueto, l'inizio della frase con il gerundio - ma siamo pronti per entrare nel settennato dell'anafora.
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