sabato 25 aprile 2015

25 aprile: le parole di Giacomo Matteotti contro il fascismo



“Io il discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”. Sono le parole che, il 30 maggio 1924, Giacomo Matteotti rivolge ai suoi colleghi, dopo aver pronunciato un drammatico discorso alla Camera dei Deputati con il quale denunciava le intimidazioni e i brogli delle elezioni del 6 aprile del 1924.
Immediata la reazione di Mussolini sul giornale Il Popolo d’Italia: “bisogna dare una lezione al deputato del Polesine”. La “lezione” segue dopo qualche giorno: il 10 giugno Giacomo Matteotti viene rapito a Roma. Il suo corpo sarà ritrovato dopo due mesi a 25 chilometri dalla capitale.
Voglio ricordare l’Anniversario della liberazione d'Italia con le parole di Matteotti che, alla libertà del nostro Paese, ha dedicato la sua vita.
Nel suo discorso alla Camera, Matteotti ricorda gli episodi di violenza che hanno caratterizzato le elezioni:
“A Melfi è stata impedita la raccolta delle firme con la violenza. In Puglia fu bastonato perfino il notaio”
“L’inizio della campagna elettorale del 1924 avvenne dunque a Genova, con una conferenza privata e per inviti da parte dell’onorevole Gonzales. Orbene, prima ancora che si iniziasse la conferenza, i fascisti invasero la sala e a furia di bastonate impedirono all’oratore di aprire nemmeno la bocca”
Un voce non indentificata nell’aula dice:
“Non è vero, non fu impedito niente”
Matteotti reagisce con l’ironia, figura che consiste con il dire l’opposto di quello che si pensa, lasciando che sia il destinatario a interpretare il senso corretto dal contesto e dal tono della voce:
“Allora rettifico! Se l’onorevole Gonzales dovesse passare otto giorni a letto, vuol dire che si è ferito da solo, non fu bastonato. L’onorevole Gonzales, che è uno studioso di San Francesco, si è forse autoflagellato?”
Il presidente della Camera invita Matteotti a parlare “prudentemente”. La risposta di Matteotti è magistrale:
“Io chiedo di parlare non prudentemente né imprudentemente, ma parlamentarmente!”.

Viva il 25 aprile. Viva la libertà.

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