La terrazza (1980) diretto da Ettore Scola con Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Jean Louis Trintignant, Carla Gravina. È un film a episodi. L’ultimo racconta la storia di un deputato del Pci che tradisce la moglie. Mario, interpretato da Gassman, immagina di rivelare la sua situazione in un’assemblea del partito. Il risultato è un discorso filosofico, che si chiude con una domanda: è lecito essere felici, anche se questo crea infelicità?
“La più comune aspirazione di tutti gli uomini, sancita persino nel testo di alcune Costituzioni, è la ricerca della felicità. Certo, si potrebbe dire che è individualismo. È il subito dell’ormai lontano ’68. No compagni. No, è anche qualche cosa di più antico. […] Io oggi sono qui per parlarvi di un mio problema personale [La sala mormora. Qualcuno dice: “ma veramente non si potrebbe”].
Sì, sì, mi rivolgerò dunque all’assemblea in forma di interrogazione, così mi sbrigo subito. È lecito, per un anziano compagno come me, innamorarsi, come se avesse ancora diciott’anni? Io amo infatti, riamato, una donna che indicherò con le sole iniziali: GT. Perché essa è coniugata. Secondo. Sarebbe legittimo che io, per vivere con questa donna, abbandonassi la compagna con la quale sono stato unito per 35 anni? […].
È conciliabile tutto questo con la salvaguardia del plurale sull’individuale, come tutti noi abbiamo sempre sostenuto? […] In sintesi: è lecito essere felici, anche se questo crea infelicità?”
#retorica
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