Contro ogni previsione sportiva, Grillo ce l’ha fatta. Ha attraversato lo stretto di Messina a nuoto, senza mai fermarsi, seguito – su una barca – dal suo guru Casaleggio con la testa calzata da una scoppola verde.
Le immagini stanno facendo il giro del mondo, dimostrando che, al di là dei contenuti, i passaggi mediatici sono sempre un valore inestimabile.
Il sito beppegrillo.it, che ha narrato l’impresa, ci regala una pillola di retorica. Una captatio benevolentiae in favore dei siciliani:
“La Sicilia potrebbe vivere meglio senza l'Italia, ma l'Italia non potrebbe vivere senza la Sicilia.”
Di sicuro la gestione dei passaggi mediatici sono la forza di Grillo. Un'abilità, anzi un'esperienza maturata proprio in seguito all'epurazione dai palcoscenici rai. Di fronte all'impossibilità di usare il mezzo televisivo ha fatto di necessità virtù. Ha cercato massima visibilità nei canali mediatici alternativi (internet che ora è forse il principale mezzo di comunicazione)e ha imparato ad "ottimizzare" l'effetto delle rare occasioni di apparire al grande pubblico. Va in Sicilia? Mica si fa vedere che scende dal traghetto o dall'aereo. No. Se la fa a nuoto. Conquista, da bravo uomo di spettacolo, pubblico e palcoscenico. E di conseguenza anche l'interesse di chi leggendo della sua impresa va a leggere anche le sue idee. Ora se a questa abilità aggiungiamo anche un discreto (manco eccezionale) uso della retorica... poi uno capisce perchè c'ha il 18% dell'elettorato!!! Questo è na vecchia volpe che ha imparato da tutti Berlusconi e presidente Mao compresi (che c'entra Mao? c'entra c'entra...)
RispondiEliminaCiao Giovanni, hai ragione! Mettere in piedi una campagna pubblicitaria così articolata costerebbe svariati milioni di euro!
EliminaHo lavorato nelle agenzia di pubblicità. I valori erano la copertura (la percentuale di target colpita da un annuncio) e la frequenza (quante volte le persone appartenenti al target sono colpite dall'annuncio). Senza la copertura e la frequenza non esisti. Però arriva sempre il momento in cui ci voglioni i contenuti. Flavia
Io aggiungerei che molto conta anche "l'intelligenza media" del target. C'è stato pure chi con pochi (ssimi) contenuti ha reso il suo prodotto (se stesso) competitivo per 18 anni....
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