venerdì 5 aprile 2013

Onida e la veridizione

Il bambino cattivo Giuseppe Cruciani de La zanzara ha fatto la sua solita, discutibile marachella. Confessa candidamente: “non sapevo che inventarmi per la trasmissione.”

Una telefonata di una finta Margherita Hack (l’imitatore Merkù) ha tratto in inganno Valerio Onida, uno dei membri della commissione di saggi voluta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Onida ha confessato l’inconfessabile:
“Guardi, sì. Questa cosa dei saggi probabilmente è inutile […]. Serve a coprire questo periodo di stallo […] insomma è un lavoro di copertura di questo momento di stallo. […]. In sostanza non servirà un granché.”

Secondo Greimas e Courtés la “veridizione” è un contratto. Li cito, perché è complicato (ma interessante e – non vi preoccupate - breve): “un creder-vero deve essere installato alle due estremità del canale della comunicazione, ed è questo equilibrio, più o meno stabile, questa tacita intesa di due complici più o meno coscienti che noi chiamiamo contratto di veridizione”.

In sostanza la gaffe di Onida è una vera gaffe se anche noi, dall’altra parte del filo della comunicazione, crediamo che “questa cosa dei saggi” sia inutile.

E, ahimè, mi sa tanto che lo crediamo.

2 commenti:

  1. Senz'altro un'argomentazione valida la tua Flavia, nonostante ciò, a prescindere dalle particolari convinzioni sulla utilità della commissione dei saggi, senz'altro restano stucchevoli le dichiarazioni quasi scontate per spontaneità di Onida. Una vera accusatio manifesta. Genio Cruciani.

    saluti.

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