Dopo il flop elettorale del Movimento 5 Stelle, Grillo critica coloro che votano Pd e Pdl e i partiti che «li rassicurano ma in realtà hanno distrutto il Paese, si sta condannando a una via senza ritorno».
È il topos del "sono tutti uguali".
Funzionerà ancora?
martedì 28 maggio 2013
lunedì 27 maggio 2013
“NO. I giorni dell’arcobaleno”. Grande film sulla comunicazione politica
Ieri ho finalmente visto “NO. I giorni
dell’arcobaleno”, il film di Pablo Larrain dedicato al referendum che nel 1988 ha , di fatto, liberato
il Cile dalla dittatura di Pinochet.
È un grande film sulla comunicazione politica,
nel quale il fronte del Sì e quello del NO si sfidano a colpi di spot
pubblicitari.
Vince il No, che nega a Pinochet un nuovo
mandato di otto anni.
La comunicazione pro-Pinochet era
incentrata, tra l’altro, al raggiungimento della ricchezza individuale. Mi ha
colpito una frase pronunciata dal pubblicitario assoldato dal Governo. La cito
a memoria, sperando di non sbagliare:
“Tutti aspirano a essere ricchi. Ma non tutti lo diventano, solo
qualcuno. È impossibile perdere quando tutti aspirano a essere quel qualcuno.”
Perdono. Per fortuna, la ricchezza non è
la sola argomentazione possibile.
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venerdì 24 maggio 2013
Un sito sulla #retorica. Ci voleva. Ci voleva?
Ho pubblicato parte del mio archivio sulla retorica:
http://www.retoricatiamo.it/
L'ho fatto per me. Perché, ogni volta che cercavo qualcosa, impazzivo tra archivi digitali e cartacei. Credo, però, possa essere utile anche a tutti coloro che amano i discorsi e l'arte della parola.
In retoricatiamo.it troverete allocuzioni, dialoghi imperdibili di film, una bibliografia sul tema e un breve glossario con esempi tratti dal passato e dall'attualità.
Il sito non è completo. Ci metterò un po' per ritrovare e caricare tutti i materiali che, negli anni, mi sono illusa di riporre in modo ordinato. Ma è pur sempre un inizio.
http://www.retoricatiamo.it/
L'ho fatto per me. Perché, ogni volta che cercavo qualcosa, impazzivo tra archivi digitali e cartacei. Credo, però, possa essere utile anche a tutti coloro che amano i discorsi e l'arte della parola.
In retoricatiamo.it troverete allocuzioni, dialoghi imperdibili di film, una bibliografia sul tema e un breve glossario con esempi tratti dal passato e dall'attualità.
Il sito non è completo. Ci metterò un po' per ritrovare e caricare tutti i materiali che, negli anni, mi sono illusa di riporre in modo ordinato. Ma è pur sempre un inizio.
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martedì 21 maggio 2013
Matteo Renzi si libera dell’entimema “rottamazione”
Il
sindaco di Firenze ha presentato il suo nuovo libro “Oltre la rottamazione”,
pubblicato per Mondadori. A quanto pare il termine era diventato una gabbia.
“…un po’ come quei
marchi che ti rimangono appiccicati sopra. Forse abbiamo fatto un po’ paura nel
dare un messaggio tutto incentrato sul ricambio, senza essere capaci di
spiegare che c’era qualcosa di più. E quando uno non riesce a spiegarlo è colpa
sua, non colpa degli altri.”
(Salone
del libro di Torino)
“Rottamazione”
può essere definito come entimema o sillogismo retorico. Si tratta di
un’argomentazione in forma di sillogismo nella quale, al contrario di quanto
avviene nel sillogismo logico, una delle premesse non è certa. L’entimema trae
la sua valenza persuasiva proprio grazie alla sua somiglianza con il sillogismo
logico. L’uso del termine “rottamazione” ne è un esempio, in quanto parte da
una premessa assolutamente opinabile, dandola per scontata: i vecchi politici
rappresentano un fatto negativo. Nella prima repubblica era implicitamente
diffusa l’opinione contraria. Un’età avanzata era sinonimo di esperienza e di
saggezza.
A ogni
tempo il suo entimema.
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venerdì 17 maggio 2013
Stati generali della comunicazione politica
Il 28 maggio alle 17 sarò ospite degli Stati Generali della Comunicazione Politica alla Luiss Guido Carli. Si parlerà di satira e "popolarizzazione".
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lunedì 13 maggio 2013
Letta e la felicità del dire; Boccassini e l’infelicità del dire
“Come ho detto che non avrei fatto un
esecutivo a tutti i costi, così oggi ti dico che non andrò avanti a tutti i
costi.”
Nel pulmino che porta i
ministri al ritiro di Sarteano, Enrico Letta ha usato queste parole per esprimere
il suo disappunto nei confronti della manifestazione del Pdl contro i giudici.
Essere pronti a mollare
tutto è un’argomentazione che ha la sua efficacia. Porta chi la pronuncia a
conquistare una condizione di felicità
del dire, di vantaggio, di autorevolezza in uno specifico contesto. C’è
però un effetto collaterale: il rischio di dover mollare tutto.
“La minore, extracomunitaria, persona
– lo ripeto – intelligente, furba, di quella furbizia proprio orientale…”
Nella requisitoria nel
corso del processo Ruby, Ilda Boccassini ha definito in questo modo quella che
al tempo era una ragazzina, perché una diciassettenne è sempre una ragazzina. È
stata una gaffe, non ci sono dubbi. Ma la Boccassini ha perso autorevolezza, felicità del dire.
Parole felici e parole
infelici. Il dire non è mai neutro. O meglio lo è se è insapore e inodore, come
quando “si auspica il dovuto dialogo”. Con l’auspicio del dovuto dialogo non si
sbaglia mai, ma si dice poco o niente.
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martedì 7 maggio 2013
Simply the best. Le migliori frasi in #andreottese
Andreotti ha lasciato un
suo stile verbale, un suo frasario in puro “andreottese”, che fa rima (baciata) con “politichese”.
Tutte le sue freddure sono
intrise di un pragmatismo spiazzante, credo sia questa la loro forza e, allo
stesso tempo, la loro debolezza. Perché hanno il potere di sminuire, di
riportare tutto ai numeri negativi che sono al di sotto del grado zero del
realismo.
Ecco alcune delle sue
battute suddivise sulle base degli espedienti linguistici utilizzati.
Ritmo
“Meglio
tirare a campare che tirare le cuoia.”
A volte una battuta
funziona perché, con un ritmo azzeccato, fotografa una filosofia di vita e un
modo di intendere la politica.
Paradosso
“Il potere
logora chi non ce l’ha.”
“Non basta
avere ragione. Ci vuole qualcuno disposto a dartela.”
“I miei
amici che facevano sport sono morti da tempo.”
“Ci sono due
tipi di matti. Quelli che credono di essere Napoleone e quelli che credono di
risanare le Ferrovie dello Stato.”
Un’apparente contraddizione,
ci fa scoprire qualcosa di nuovo sulla realtà: il potere non è solo una
responsabilità schiacciante ma può essere un afrodisiaco; è saggio chi è capace
di raccogliere consensi, non chi sa più degli altri; quello che tutti pensano
possa essere salutare, come lo sport, fa male; chi si propone grandi progetti è
pazzo.
Ostentata ottusità
“So di
essere di media statura, ma non vedo giganti intorno a me.”
“Aveva
spiccato il senso della famiglia. Infatti ne aveva due e oltre.”
Ci sono battute che si basano
su una ostentata, e falsa, incomprensione di un meccanismo linguistico, come
confondere la statura con il livello morale o l’amore per la famiglia con la
tendenza a farsene più di una.
Fughe semantiche
Quando gli chiesero se era
vero che con Gelli, capo della P2, si telefonavano tutti i giorni rispose:
“Neanche con
mia moglie, da fidanzati, ci sentivamo tutti i giorni.”
Quando gli chiesero come
poteva essere amico di Gorbaciov e di Riina:
“Credo che
Totò Riina sarà inorgoglito dall’equiparazione con Gorbaciov.”
Ti chiedono capra,
rispondi cavoli. È un modo per fuggire a gambe levate da una domanda scomoda
introducendo un nuovo argomento.
Antonomasia
“Nascosto
nell’ombra c’è un Andreotti più Andreotti di me?”
L’autoironia è l’arma del
pragmatico. Andreotti gioca sull’antonomasia che associa il suo nome a tutti i
mali dell’Italia.
Sullo stesso stile gioca
la frase che segue:
“A parte le
guerre puniche mi viene attribuito veramente tutto.”
Infine, l’apoteosi del
pragmatismo:
“A pensare male degli altri si fa peccato. Ma ci s’indovina.”
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