domenica 9 novembre 2014

Signor Gorbačëv, abbatta questo muro: l’invocazione di Reagan


L’anniversario della caduta del muro di Berlino riporta alla memoria le parole del presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan che nel 1987, in occasione della sua seconda visita a Berlino, lancia una sfida a Michail Gorbačëv: gli chiede ti abbattere quel muro che dal 1961 divide barbaramente la città.
Nel suo discorso, Reagan si rivolge in tedesco agli abitanti di Berlino Est. L’uso della lingua dei destinatari è una captatio benevolentiae.
“Ma vorrei dire una parola particolare agli abitanti di Berlino Est in ascolto: anche se non posso essere in vostra compagnia, il mio discorso si rivolge tanto a voi quanto a chi si trova davanti a me, dal momento che condivido con voi e con i vostri concittadini di Berlino Ovest la salda e inalterabile convinzione che Es gibt nur ein Berlin (C’è soltanto una Berlino).”
Reagan definisce il muro di Berlino con una metafora: uno “sfregio”.
“Ebbene oggi io dico: finché questa porta resterà chiusa, finché si terrà in piedi questo sfregio di muro, non sarà soltanto la questione tedesca a restare aperta, ma la questione della libertà di tutto il genere umano.”
Poi, la sfida diretta a Gorbačëv, che prende la forma di un’invocazione:
“Segretario Generale Gorbačëv, se cerca la pace, se cerca la prosperità per l’Unione Sovietica e l’Europa Orientale, se cerca la liberalizzazione, venga qui davanti a questa porta. Segretario Generale Gorbačëv, apra questa porta. Signor Gorbačëv… Signor Gorbačëv, abbatta questo muro.”


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