Affrontare il
foglio bianco è il dramma di tutti noi. In particolare, in un discorso l’attacco - l’
incipit - è cruciale: è la chiave per attirare l’attenzione dell’uditorio.
Nel libretto uscito questa settimana con il settimanale L’Espresso è pubblicato un discorso contro la corsa agli armamenti nucleari, che il filosofo britannico
Bertrand Russel pronunciò nel 1954 alla Bbc.
L’incipit è geniale:
«In questa circostanza non parlerò come cittadino britannico, europeo o di una democrazia occidentale, ma come
essere umano, membro della
specie Uomo, la cui sopravvivenza è ora messa in dubbio.
Il mondo è pieno di conflitti: quello tra ebrei e arabi, indiani e pachistani, bianchi e neri in Africa e, al di sopra di tutti i conflitti minori, la lotta titanica tra comunismo e anticomunismo.
Quasi tutti coloro che hanno una coscienza politica nutrono profonde convinzioni riguardo a uno o più di tali questioni, ma ora, se vi è possibile, vorrei che lasciaste da parte queste convinzioni e vi consideraste semplicemente membri di una specie biologica con una storia importante alle spalle e di cui nessuno di noi può desiderare la scomparsa.»
Potente, vero?