Beh, fantastico. Ieri Bossi ha espresso il suo appoggio alla candidata sindaco di Milano Letizia Moratti.
Lo ha fatto demolendo il suo avversario Pisapia, definendolo semplicemente «matto».
Ma non è questo aggettivo a destare l’interesse di questo blog. Più che dal tradizionalissimo insulto, la nostra attenzione viene colpita dal neologismo-minaccia «zingaropoli». Ecco le parole di Bossi:
«La Lega non lascia Milano nelle mani di uno che vuol fare la moschea più grande d’Europa, vuol riempirci di clandestini e vuol trasformare Milano in una zingaropoli». Guarda il video.
Il neologismo è stilisticamente ben inquadrato: viene pronunciato – come arma letale – alla fine di una serie di eventi che la Lega considera “tragici” per i milanesi.
«Zingaropoli» è il punto culminante di una climax (da l greco “scala”), una figura retorica che riporta una serie di termini di intensità crescente.
Quanta retorica nel rude Umberto Bossi!
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