venerdì 20 maggio 2011

Bossi e il neologismo zingaropoli

Beh, fantastico. Ieri Bossi ha espresso il suo appoggio alla candidata sindaco di Milano Letizia Moratti.

Lo ha fatto demolendo il suo avversario Pisapia, definendolo semplicemente «matto».
Ma non è questo aggettivo a destare l’interesse di questo blog. Più che dal tradizionalissimo insulto, la nostra attenzione viene colpita dal neologismo-minaccia «zingaropoli». Ecco le parole di Bossi:

«La Lega non lascia Milano nelle mani di uno che vuol fare la moschea più grande d’Europa, vuol riempirci di clandestini e vuol trasformare Milano in una zingaropoli». Guarda il video.

Il neologismo è stilisticamente ben inquadrato: viene pronunciato – come arma letale – alla fine di una serie di eventi che la Lega considera “tragici” per i milanesi.
«Zingaropoli» è il punto culminante di una climax (da l greco “scala”), una figura retorica che riporta una serie di termini di intensità crescente.

Quanta retorica nel rude Umberto Bossi!

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