E sì, a volte il turpiloquio non è altro che una captatio benevolentiae, niente di più che un espediente classico dell'oratoria utilizzato per catturare la simpatia del pubblico.
Ieri il popolo del pratone di Pontida è stato allietato dalle parolacce del proprio capo Umberto Bossi.
I giornalisti che davano la Lega per spacciata sono stati definiti "stronzi".
Invece, il premier Berlusconi che, all'ultimo momento, ha fatto dietro front sul documento per lo spostamento dei ministeri al nord si è "cagato sotto".
Oltre alla funzione di rianimazione, il turpiloquio viene spesso utilizzato anche come flebo di potere. Quanti capi, negli uffici che frequentiamo tutti i giorni, buttano lì un "cazzo" tanto per far vedere i muscoli, per far capire che comandano loro: "voglio il documento entro mezz'ora, cazzo"
Quanto sarebbe bello, solo per una settimana, tradurre quel "ca..." con un "per favore, è veramente importate".
Sarebbe bellissimo, cazzo!
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