venerdì 9 settembre 2011

Il ministro Sacconi e la barzelletta

Spesso i clienti che si servono del mio supporto come ghost writer mi chiedono se sia il caso di inserire una barzelletta nel loro discorso. La risposta è sempre la stessa: NO, per favore.

Per raccontare una barzelletta bisogna essere comici di professione, nel senso di attori brillanti non di buffoni da quattro soldi.

In altre parole se non sei Fiorello, lascia perdere!

Sacconi ieri, nel corso di un ragionamento sull'articolo 8 e la CGIL, ha raccontato la seguente, brutta barzelletta

"C'è un convento del '600 in cui entrano dei briganti e violentano tutte le suore, tranne una.
Il sant'Uffizio la interroga: «come mai solo lei non è stata violentata?». «Perché ho detto di no»"

Se capisco bene, la maggior parte delle suore non ha proferito parola perché aveva piacere a essere stuprata. È così?

Da donna, vorrei dare una dritta a Sacconi: nessuno è contento di essere violentato. Nemmeno le suore del '600.

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