Una presupposizione linguistica e un ismo nel discorso che il premier ha tenuto ieri in Parlamento per assicurarsi la fiducia.
Berlusconi ha escluso l’ipotesi del governo tecnico, sostenendo l’argomentazione del rispetto della volontà degli elettori:
«Quando la maggioranza e il suo leader perdono la fiducia, la parola torna agli elettori, questo è il sale della democrazia.»
Questa argomentazione preannuncia il passaggio seguente, che contiene una presupposizione linguistica:
«Mi domando: c’è in questo Parlamento qualche persona di buon senso che può davvero credere che un governo tecnico avrebbe più forza di un governo legittimo come questo davanti a una decisione difficile imposta da questa crisi?»
Ecco la presupposizione: il premier dà per scontato - lascia intendere - che il governo tecnico sia illegittimo, ossia “non valido per legge, contrario alle condizioni volute dalla legge”. Non è così.
Continuando il discorso, Berlusconi lancia un ismo:
«una crisi di governo al buio oggi determinerebbe la vittoria del partito declinista, catastrofista, speculativo in azione da mesi in Europa e in Italia.»
Il declinismo è il nuovo insulto per la sinistra. Pd: Partito democratico o Partito declinista? L’acronimo corrisponde e non è certo un caso.
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