Ognuno ha le sue perversioni. La mia è digitare parole nello spazio bianco di Google dedicato alle ricerche, per vedere a quali altre parole il motore di ricerca le associa (infatti, ho detto “perversione”!).
Il gioco ci fa capire quali sono le coppie di parole più ricercate dai navigatori del Web. Per esempio quando scriviamo “pippo”, Google ci propone “baudo”; oppure quando digitiamo “alessandra”, ecco che appare subito “alessandra amoroso”, la popolare cantante ed ex star di Amici, il programma di Maria De Filippi.
E quando scriviamo “discorsi”? Quando scriviamo “discorsi” viene fuori “famosi” (niente di stano), ma anche “mussolini”. Ho provato su vari computer. Fate un tentativo anche voi e fatemi sapere.
Questo significa – mi dicono gli esperti – che i discorsi di Mussolini sono ricercati da molti utenti e, desumo, più apprezzati di quelli di De Gasperi o Churchill. Tutto ciò non ha nulla della rigorosa analisi sociologica, per carità, ma forse ci dà qualche indicazione sul nostro mondo. E, forse, ci aiuta a capire perché il quotidiano “Il Giornale”, in questi giorni, pubblichi gratuitamente i fascicoli con il Testamento politico del duce e perché “Libero” ne distribuirà, a partire dal primo marzo, i diari veri o presunti.
L’iniziativa editoriale non è nuova. Nel maggio 2010 “Libero” aveva regalato i dvd con i discorsi di Mussolini, scatenando non poche polemiche sui confini dell’apologia del fascismo, che nello spazio ricerche di Google compare, però, dopo quella di Socrate. Mi sembra una buona notizia.
Mah... a me sembra più significativo che scrivendo "fabrizio" venga fuori prima "fabrizio corona" di "fabrizio de andrè". Chissenefrega di fabrizio corona, non c'è nessuno motivo per cercare il suo nome. Invece i discorsi di Mussolini ci interessano eccome e ci riguardano molto da vicino.
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