Come non commentare la lettera di ieri del premier Silvio Berlusconi sul Corriere della Sera (vai alla lettera) e la risposta del leader dell’opposizione Pier Luigi Bersani.
Botta: la frustata al cavallo
Berlusconi affronta con decisione il tema spinoso del debito pubblico del Paese per il quale propone la cura della «frustata al cavallo», una metafora.
«occorre un’economia decisamente più libera, questa è la frustata di cui parlo, in un Paese più stabile, meno rissoso, fiducioso e perfino innamorato di sé e del suo futuro»
L’economia più libera si traduce nella riforma dell’articolo 41 della Costituzione, nell’allocazione sul mercato del patrimonio pubblico, nelle defiscalizzazioni per le imprese e per i giovani.
Metafora della frustata a parte, com’è lo stile?
Nell’insieme, la lettera è volutamente complessa. Non è stato fatto un tentativo di tradurre i tecnicismi.
Termini e modi di dire della quotidianità sono affiancati a parole desuete o ricercate.
I primi: «mostruoso», «formichine», «staremmo veramente messi male», «tanto al chilo».
I secondi: «gravame», «intrapresa privata», «asfittica», «malmostosi» (è un aggettivo lombardo, scorbutico, ingrugnato*).
Alcuni periodi sono decisamente lunghi e complicati per la presenza di diversi livelli di significato:
«Ma se riusciamo a portare la crescita oltre il tre-quattro per cento in cinque anni, e i mercati capiscono che quella è la strada imboccata dall’Italia, Paese ancora assai forte, Paese esportatore, Paese che ha una grande riserva di energia, di capitali, di intelligenza e di lavoro a partire dal suo Mezzogiorno e non solo nel suo Nord europeo e altamente competitivo, l’aggressione vincente al debito.»
Ancora:
«E per questo, dal momento che il segretario del Pd è stato in passato sensibile al tema delle liberalizzazioni e, nonostante qualche sua inappropriata associazione al coro strillato dei moralisti un tanto al chilo, ha la cultura pragmatica di un emiliano, propongo a Bersani di agire insieme in Parlamento, in forme da concordare, per discutere senza pregiudizi ed esclusivismi un grande piano bipartisan per la crescita dell’economia italiana; un piano del governo il cui fulcro è la riforma costituzionale dell’articolo 41, annunciata da mesi dal ministro Tremonti, e misure drastiche di allocazione sul mercato del patrimonio pubblico e di vasta defiscalizzazione a vantaggio delle imprese e dei giovani.»
Se l’uomo della «discesa in campo» e dell’«amore che vince sempre sull’invidia e sull’odio» parla complicato ci sarà un motivo: vuole, forse, alzare il livello del dibattito politico, svilito dall’affaire Ruby rubacuori e dai relativi «culi flaccidi». Necessità condivisibile e tentativo apprezzabile.
Risposta: la condizione di infelicità
Bersani risponde all’offerta di Berlusconi di realizzare un piano bipartisan per l’economia italiana rifiutandone l’autorevolezza:
«Per rivolgersi credibilmente all'opposizione Berlusconi dovrebbe potersi rivolgere credibilmente al Paese e alla comunità internazionale. Così non è.»
Si tratta di una negazione della felicità del dire, che rifiuta la possibilità stessa di parlare, di avere voce in capitolo.
*Devoto, Oli, Nuovissimo vocabolario illustrato della lingua italiana, Selezione dal Reader’s Digest.
Botta: la frustata al cavallo
Berlusconi affronta con decisione il tema spinoso del debito pubblico del Paese per il quale propone la cura della «frustata al cavallo», una metafora.
«occorre un’economia decisamente più libera, questa è la frustata di cui parlo, in un Paese più stabile, meno rissoso, fiducioso e perfino innamorato di sé e del suo futuro»
L’economia più libera si traduce nella riforma dell’articolo 41 della Costituzione, nell’allocazione sul mercato del patrimonio pubblico, nelle defiscalizzazioni per le imprese e per i giovani.
Metafora della frustata a parte, com’è lo stile?
Nell’insieme, la lettera è volutamente complessa. Non è stato fatto un tentativo di tradurre i tecnicismi.
Termini e modi di dire della quotidianità sono affiancati a parole desuete o ricercate.
I primi: «mostruoso», «formichine», «staremmo veramente messi male», «tanto al chilo».
I secondi: «gravame», «intrapresa privata», «asfittica», «malmostosi» (è un aggettivo lombardo, scorbutico, ingrugnato*).
Alcuni periodi sono decisamente lunghi e complicati per la presenza di diversi livelli di significato:
«Ma se riusciamo a portare la crescita oltre il tre-quattro per cento in cinque anni, e i mercati capiscono che quella è la strada imboccata dall’Italia, Paese ancora assai forte, Paese esportatore, Paese che ha una grande riserva di energia, di capitali, di intelligenza e di lavoro a partire dal suo Mezzogiorno e non solo nel suo Nord europeo e altamente competitivo, l’aggressione vincente al debito.»
Ancora:
«E per questo, dal momento che il segretario del Pd è stato in passato sensibile al tema delle liberalizzazioni e, nonostante qualche sua inappropriata associazione al coro strillato dei moralisti un tanto al chilo, ha la cultura pragmatica di un emiliano, propongo a Bersani di agire insieme in Parlamento, in forme da concordare, per discutere senza pregiudizi ed esclusivismi un grande piano bipartisan per la crescita dell’economia italiana; un piano del governo il cui fulcro è la riforma costituzionale dell’articolo 41, annunciata da mesi dal ministro Tremonti, e misure drastiche di allocazione sul mercato del patrimonio pubblico e di vasta defiscalizzazione a vantaggio delle imprese e dei giovani.»
Se l’uomo della «discesa in campo» e dell’«amore che vince sempre sull’invidia e sull’odio» parla complicato ci sarà un motivo: vuole, forse, alzare il livello del dibattito politico, svilito dall’affaire Ruby rubacuori e dai relativi «culi flaccidi». Necessità condivisibile e tentativo apprezzabile.
Risposta: la condizione di infelicità
Bersani risponde all’offerta di Berlusconi di realizzare un piano bipartisan per l’economia italiana rifiutandone l’autorevolezza:
«Per rivolgersi credibilmente all'opposizione Berlusconi dovrebbe potersi rivolgere credibilmente al Paese e alla comunità internazionale. Così non è.»
Si tratta di una negazione della felicità del dire, che rifiuta la possibilità stessa di parlare, di avere voce in capitolo.
*Devoto, Oli, Nuovissimo vocabolario illustrato della lingua italiana, Selezione dal Reader’s Digest.
Certo non se ne può più di parlare di Ruby e dintorni. Parlare dei problemi veri del paese ci dà un po' di speranza.
RispondiEliminaCiao, che ne pensi della risposta che ha dato Bersani a caldo alla lettera di Berlusconi, ovvero: "arriva troppo tardi".
RispondiEliminaTi sembra efficace/persuasiva?
A me non sembra che tra due contendenti una risposta del genere non sia efficace; Bersani poteva trovare qualcosa di più persuasivo.
Marco Tirone
Al commento precedente ho messo un "non" di troppo!!
RispondiEliminaTirone
Ciao,
RispondiEliminami sembra efficace il fatto di negare che l'avversario possa avere voce in capitolo. E' una strategia che mina alla base la credibilità del "nemico".
Flavia