Il 17 marzo sarà festa nazionale. Oggi il presidente Giorgio Napolitano, in una lettera a La Repubblica, esprime la sua soddisfazione per la decisione presa dal Consiglio dei Ministri.
L’apprezzamento di Napolitano non è, tuttavia, esplicito ma è espresso con un giro di parole, il cui intento diplomatico è dichiarato.
«Ho ritenuto di dover restare - nel mio ruolo - estraneo a ogni disputa in proposito. Ma ritengo che lo spirito della decisione presa sia apprezzabile»
Non è, dunque, apprezzabile la decisione ma lo «spirito della decisione».
In questo contesto, «spirito» significa – a mio avviso - «complesso di elementi intellettuali, morali e sentimentali»*.
Dopo le lunghe e sfiancati polemiche sul 17 marzo, il Presidente ribadisce la sua posizione con un’azione chiara: la lettera a La Repubblica. Sceglie, però, un linguaggio istituzionale, super partes, direi risorgimentale, il cui fulcro è nella parola «spirito».
La diplomazia è un’arte. E il linguaggio è il suo strumento.
L’apprezzamento di Napolitano non è, tuttavia, esplicito ma è espresso con un giro di parole, il cui intento diplomatico è dichiarato.
«Ho ritenuto di dover restare - nel mio ruolo - estraneo a ogni disputa in proposito. Ma ritengo che lo spirito della decisione presa sia apprezzabile»
Non è, dunque, apprezzabile la decisione ma lo «spirito della decisione».
In questo contesto, «spirito» significa – a mio avviso - «complesso di elementi intellettuali, morali e sentimentali»*.
Dopo le lunghe e sfiancati polemiche sul 17 marzo, il Presidente ribadisce la sua posizione con un’azione chiara: la lettera a La Repubblica. Sceglie, però, un linguaggio istituzionale, super partes, direi risorgimentale, il cui fulcro è nella parola «spirito».
La diplomazia è un’arte. E il linguaggio è il suo strumento.
*G. Devoto, G. C. Oli, Nuovissimo vocabolario illustrato della lingua italiana, Selezione del Reader’s Digest.
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