martedì 19 aprile 2011

Napolitano pronuncia “cosiddetta”, la parola che incenerisce

Più volte ci siamo soffermati sullo stile risorgimentale e sulla scelta attenta delle parole da parte del nostro presidente della Repubblica.

Ieri Napolitano ha scritto una lettera a Michele Vietti, vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, per annunciare che il 9 maggio, giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi, sarà reso omaggio ai servitori dello Stato e ai magistrati che hanno dato la vita per difendere la legalità.

«La scelta che oggi annunciamo per il prossimo Giorno della Memoria - prosegue il Capo dello Stato - costituisce anche una risposta all'ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano con la sigla di una cosiddetta “Associazione dalla parte della democrazia”, per dichiarata iniziativa di un candidato alle imminenti elezioni comunali nel capoluogo lombardo»

Il presidente, come sempre, riesce in un’arte difficilissima: essere, allo stesso tempo, sobrio, caldo e chiaro.

Quel “cosiddetta” posto accanto a “Associazione dalla parte della democrazia” comunica: condanna del fatto, passione nel denunciarlo, volontà di esprimere disapprovazione in modo esplicito e definitivo.

Tutto questo nella semplice e ordinaria contrazione di “così” e “detta”.

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