Tante e linguisticamente interessanti le reazioni alla seconda puntata del caso Ruby, che ha visto l’iscrizione del premier nel registro degli indagati per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile.
Ne riporto un paio.
Il 14 gennaio, il presidente del consiglio ha commentato la notizia con un’argomentazione sotto forma di paradosso (pará = contrario; dóksa = opinione).
Il premier definisce il presunto illecito:
«reato di cena privata a casa del presidente».
Un simile reato sarebbe, naturalmente, assurdo, paradossale.
Oggi, 16 gennaio, il presidente sferra altri colpi linguistici.
Uno tra loro ha la forma di una profezia.
Ne riporto un paio.
Il 14 gennaio, il presidente del consiglio ha commentato la notizia con un’argomentazione sotto forma di paradosso (pará = contrario; dóksa = opinione).
Il premier definisce il presunto illecito:
«reato di cena privata a casa del presidente».
Un simile reato sarebbe, naturalmente, assurdo, paradossale.
Oggi, 16 gennaio, il presidente sferra altri colpi linguistici.
Uno tra loro ha la forma di una profezia.
«Fango che ricadrà su chi utilizza la giustizia come arma politica».
L’uso del futuro e il tono solenne ricordano il Levitico, il terzo libro della Bibbia:
«il loro sangue ricadrà su di loro».
«il loro sangue ricadrà su di loro».
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