Bufera sul web per l’affermazione di ieri sera del premier Monti che, ospite a Matrix, ha detto: «I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita. È più bello cambiare.» (video).
È vero, tutta la vita nello stesso posto di lavoro è una gran noia. È vero anche, però, che le condizioni della flessibilità devono essere diverse da quelle attuali.
Come la mettiamo con le banche che adorano la monotonia del posto fisso, quando si tratta di concedere un mutuo anche risicato? E come la mettiamo con le malattie? Facciamo corna, certo, ma chi darà lo stipendio a un simpaticone malato che, per evitare di perdere la sua verve a causa del tedio del posto fisso, si trova a casa senza stipendio perché non ha alcuna copertura? Lasciamo perdere la maternità, per evitare di metterci a piangere.
Ma questo lo sa anche Monti che aggiunge: «le sfide devono essere in condizioni accettabili e questo vuol dire che bisogna tutelare un po’ meno chi oggi è ipertutelato, tutelare un di po’ di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro».
Bastava dire questo.
Tirare fuori la storia della monotonia assume un valore grottesco nella situazione attuale. E credo non sia il modo corretto per parlare ai ragazzi, che devono essere sì spronati, ma anche incoraggiati. La presentazione delle prospettive negative porta solo all’autocommiserazione che è inutile e dannosa.
A mio avviso bisogna ricordare ai giovani che tutte le generazioni hanno affrontato difficoltà anche di gran lunga peggiori di quelle che sta incontrando quella attuale: mio padre, da bambino, non aveva le scarpe; mio suocero viveva in una baracca sulle sponde del Tevere (il bagno era un buco per terra).
Non sarà facile, ma anche questa generazione riuscirà a emergere e a farsi strada se Monti ci assicura che non verranno prese decisioni scellerate.
Oggi su La Repubblica Arianna Huffington, direttore dell’Huffington Post, commenta la recessione americana ed Europea.
«In Europa, come in America, abbiamo un disperato bisogno […] dell’ottimismo, dell’innovazione e della creatività»
Quale ottimismo, quale innovazione e quale creatività nascono dall’autocommiserazione?
Ho 43 anni (quasi 44) una compagna e tre figli. Lavoro in sanità da 15 anni e tra il mio lavoro che mi appassiona (fisioterapista) e gli impegni che la famiglia comporta (tipo arrivare alla fine del mese con il mio stipendio)non ho proprio il tempo per "annoiarmi". E ancor meno penso chi un posto fisso non ce l'ha (in questo senso mi ritengo un privilegiato). Francamente la battuta di Monti non solo suona grottesca ma anche un pò "stupida" non corrispondente alla realtà. E' vero che l'autocommiserazione inibisce qualsiasi spinta al rinnovo e alla creatività (ricordo un discorso di Einstein riguardo alla positività delle crisi)ma penso che al momento attuale il piangersi addosso non sia l'elemento che caratterizza la maggior parte degli italiani che, anzi, stanno dimostrando una certa dose di ingegno e creatività per riuscire ad affrontare la crisi, e, non so ancora per quanto, anche una certa dose di humor (nero) per sopportare certi esempi da parte dei politici e certe battute di cattivo gusto che pensavano magari di aver dimenticato (vedi governo precedente).Speriamo sia solo una piccola crepa nel Monti Style... Ciao Flavia
RispondiEliminaps: Bella la rassegna dei discorsi "cinematografici" ...ma 'ndo li trovi sti film?!!
RispondiEliminaCiao, i film li trovo su Youtube. Prima di avere figli andavo al cinema due volte a settimana e ho fatto una bella scorpacciata. Adesso ci vado meno ma cerco di recuperare tenendomi aggiornata.
RispondiEliminaLa battuta di Monti sulla monotonia del posto fisso è uno scivolone. Capita!
Per quanto riguarda l'autocommiserazione, è un aspetto che ho notato lavorando con i ragazzi. E' naturale, quando tutti ti dicono che non hai speranze lavorative. Ed è un peccato perché diventa un freno a mano per la creatività.
Flavia
Questo discorso mi ricorda un pò il testo di "no future" dei sex pistols (punk anni 70)...
RispondiEliminaBah speriamo di uscirne presto
Ciao